Meloni sulla natalità: ci vogliono i fatti

Meloni sulla natalità: ci vogliono i fattiMeloni sulla natalità: ci vogliono i fatti – “Meno migranti, più figli”: queste le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal palco della fiera di Rho, cui ha fatto eco, dalla platea del congresso della Cisal, il Ministro Lollobrigida, con un perentorio: “Bisogna fare più figli per evitare la sostituzione etnica”.

Dopo le dichiarazioni, i fatti

In un’ottica di propaganda patriottica, si tratta senz’altro di belle parole, cui, purtroppo, non seguono i fatti.

Il governo Meloni non solo non ha introdotto le famose navi da guerra nel fu Mare Nostrum e via dicendo per fermare la sostituzione etnica, ma avalla quotidianamente la politica degli sbarchi selvaggi e incontrastati di clandestini.

Nulla di nuovo sotto il sole nemmeno sul fronte del sostegno alla famiglia: il nuovo governo è stato trovato mancante e, quando presente, ha aumentato tasse e accise imponendo il lievitare del costo della vita.

La sinistra va in goal a porta vuota

Malgrado gli attacchi della sinistra, che ad ogni piè sospinto grida al razzismo – come se volesse ricondurre la Meloni ad obbedienza incondizionata – in concreto, la destra di governo si è pienamente allineata all’agenda globalista.

De facto, il numero di immigrati aumenta e la violenza imperversa per le strade di tutte le città di pari passo al degrado sociale.

Giorgia Meloni predica bene e razzola male, anzi malissimo.

La sua smania di assoggettamento a NATO e UE, non poteva che dare pessimi e scontati risultati.

La sinistra può dormire sonni tranquilli, anzi tranquillissimi e i suoi esponenti più avveduti ne sono perfettamente consci.

La destra, invece, dovrebbe farsi un esame di coscienza: se l’Italia sprofonda, non può che battersi il petto e fare mea culpa. Fare ammenda sarebbe il minimo per scusarsi di un enorme inganno di propaganda elettorale.

Vergogna sul governo e tutti i suoi esponenti! Inadeguati, se non per capacità, per il mancato rispetto dovuto al popolo italiano.

Giustino D’Uva