Roma: AMA licenzia 33 spazzini fannulloni

Roma: AMA licenzia 33 spazzini fannulloniRoma: AMA licenzia 33 spazzini fannulloni – Ama, l’azienda romana che si occupa della gestione dei rifiuti, licenzia 33 dipendenti, colpevoli di molte assenze per presunta, a questo punto presumere è d’obbligo, malattia.

In una città dove la sporcizia e l’incuria la fanno da padrone, ma anche la disoccupazione e il lavoro precario e sottopagato sono molto diffusi, sapere che ci sono lavoratori, che per di più lavorano nelle aziende municipalizzate, che si approfittano di diritti sacrosanti per fare gli assenteisti lavativi, fa molta rabbia.

Certo, chi governa la città, ha gravissime responsabilità per quanto riguarda l’incuria, la corruzione che impera in ogni dove, la mal gestione della cosa pubblica. È sicuramente responsabilità comune di chi è succeduto sullo scranno del Campidoglio che non ha saputo dare risposte concrete ai vari problemi della città.

Il problema delle municipalizzate romane

Ad esempio, abbiamo letto di autisti di Atac che risultati inidonei al servizio, sono stati giustamente tutelati e destinati ad altra mansione.

A seguito di nuove visite mediche però sono risultati totalmente guariti e le malattie professionali, che ne impedivano l’impegno alla guida dei bus sono improvvisamente scomparse.

Come anche quella notizia recente di un netturbino, sempre dell’AMA, che durante il servizio si appartava con delle prostitute, o giocava alle slot machine durante il turno lavorativo.

La cronaca di Roma è piena di notizie di personale comunale trovato a rubare il gasolio dei mezzi pubblici, insomma purtroppo, di esempi negativi, ne potremmo fare a decine.

La politica romana è complice

La mentalità della raccomandazione, dell’egoismo esasperato e del fare disonesto ormai è cosa comune a partire dai politici della giunta romana che dovrebbero darci il buon esempio e invece hanno condotto Roma alla barbarie.

Alla lotta sacrosanta per i diritti dei lavoratori e delle loro tutele e la lotta perché tutti possano usufruire di servizi pubblici degni di una capitale europea, bisogna assolutamente affiancare, di nuovo, uno spirito patriottico, affinché si torni a pensare che il lavoro è oltre che un diritto anche un dovere.

Quel dovere di servire la patria e la comunità in qualunque posto ci si trovi ad operare e in qualsiasi grado.

Antonio Quagliano