Memorie corte

Memorie corteMemorie corte – E come sempre il PD ci ricasca. Un paio di giorni fa la presenza della Meloni a Torino non risultava gradita ad alcuni studenti per cui , come sempre durante un corteo ( non autorizzato come riferito dal prefetto torinese), hanno cercato lo scontro con la polizia per vestirsi poi da agnelli sacrificali dopo essere stati respinti con cariche dal reparto mobile.

Sono abituato a venire immediatamente al dunque: il dissenso di qualunque tipo viene sempre tollerato.

Diverso è quando tra le fila dei manifestanti, oltre a studenti un po’ focosi, vi sia la presenza (sempre) di antagonisti dei centri sociali ed in particolar modo di askatasuna, il cui scopo finale è solo alimentare il fuoco della protesta e arrivare allo scontro con la polizia.

Solo per far capire di chi si parla, nel marzo del 2022, la procura di Torino ha eseguito nei confronti di elementi di questo centro sociale 13 misure cautelari, di cui 2 in carcere, due ai domiciliari e nove con obbligo di firma e divieto di dimora.

Associazione sovversiva 

Per alcuni di loro tra i vari reati contestati vi era quello di associazione sovversiva per i vari attacchi ai cantieri della TAV e alle forze dell’ordine.

 Si parla quindi non di studenti un po’ esaltati, ma anche di infiltrati di alto spessore criminale e professionisti dello scontro di piazza.

Ovviamente i maître a penser filo PD non hanno tardato a commentare in merito allo spirito repressivo della polizia corroborato sicuramente dall’ esecutivo Meloni.

La Schlein ha lamentato l’eccessiva durezza delle forze dell’ ordine ( tanto che in ospedale sono finiti 4 poliziotti e solo 1 manifestante) e Montanari ” ora il manganello , a quando l’ olio di ricino?  La verità è una sola: questa sinistra odia le forze dell’ ordine e, soprattutto dopo i fatti di Genova e della scuola Diaz ,i quadri della sinistra preferiscono coccolarsi i teppisti rossi giustificando ogni loro porcheria e additando polizia e carabinieri come sgherri di regime.

Gente ignorante, rozza, poco istruita e tutti con simpatie destrorse.

La polizia diventa improvvisamente benvoluta quando a beneficiarne dell’ intervento è uno di loro.

Riavvolgo il nastro del tempo.

IRAQ FEBBRAIO 2005

La giornalista di sinistra Sgrena viene rapita da un commando filo islamista e tenuta segregata per diversi giorni.

Molti ricorderanno la donna piangente e disperata che ovviamente temeva per la propria vita.

In teoria veniva richiesto il ritiro del contingente italiano in Iraq mentre in pratica tramite i funzionari dei servizi segreti si arrivò a pagare un riscatto di cinque milioni di dollari ai delinquenti filo islamisti.

Durante il tragitto da dove era stata liberata ad un posto sicuro,  il giorno 4 marzo del 2005 , il funzionario di polizia Nicola Callipari raccolse la Sgrena e si avviò in auto verso le linee amiche. Durante il tragitto e per cause mai accertate nell’avvicinarsi ad un check point americano, un marine aprì il fuoco e il Callipari coprì con il suo corpo la Sgrena venendo ucciso da una raffica di mitragliatrice.

La giornalista ne uscì quasi illesa e viva.

In quei giorni i petalosi, ipocriti e falsi commenti della sinistra furono tutti indirizzati ad  incensare quale  eroe il Callipari ( lo è stato veramente) chiamandolo Nicola.

Pochi giorni dopo i l’atavico odio verso le forze di polizia ristabilì l’ordine delle cose.

Loro son fatti così ….proprio male e con memoria corta

Maurice Garin