Piccole amnesie

Piccole amnesiePiccole amnesie – In questi giorni è difficile prendere posizione tra il governo israeliano e Hamas.

In pratica è come accettare un passaggio da satana o lucifero.

Parlo di un governo e di un’organizzazione terroristica non delle popolazioni che devono sottostare alle scellerate imposizioni di entrambe.

La politica di Israele in questi anni è stata cieca e sorda e ha compresso una popolazione di 2 milioni di persone riducendola ad un corridoio infimo dove istruzione, cultura, socialità, benessere e progresso sono state sopraffatti dal sopravvivere quotidiano.

Dall’ altra parte abbiamo un’organizzazione jihadista che si nutre di odio ancestrale verso gli ebrei e di malcontento popolare. Mischia gli ingredienti ed è venuta fuori una crostata di sangue.

Che l’Europa si prepari

E di seguito la chiamata alla guerra santa ha già portato altre vittime sul suolo europeo per farci ricordare che l’occidente, con le sue sciagurate politiche immigrazioniste e progressiste ha cullato una potenziale minaccia pronta a deflagrare.

Il nostro paese, dicono gli esperti, per ora non è a rischio di attacchi terroristici. Certo, siamo la porta di ingresso dell’Europa e a chi arriva illegalmente viene steso quasi un tappeto rosso.

È ovvio che chi eventualmente conta nel mondo della jihad islamica ha tutto l’interesse che il paese che serve da base logistica non venga attaccato, altrimenti è pacifico che poi i controlli sarebbero più serrati.

È un po’ la logica che segue l’ndrangheta. Alcuni territori infiltrati con furbizia dalle andrine vengono bonificati con cura anche dalla delinquenza comune, e tutto ciò per evitare attenzione da parte delle forze di polizia.

L’Italia potrebbe tornare nel mirino

Nel frattempo, la costruzione del potere politico economico criminale prosegue con la pax sociale e del compiaciuto consenso popolare perché la zona è tranquilla.

Come sempre in Italia si dimentica in fretta e noi negli anni Settanta e Ottanta abbiamo pagato copiosi tributi di sangue e siamo stati il bersaglio delle organizzazioni terroristiche palestinesi.

Per chi fa finta o non vuole ricordare:

  • Fallito tentativo di Ostia del settembre 1973 (dovevano colpire un aereo israeliano). I servizi segreti riuscirono ad intercettare i terroristi arrestandoli. Questi erano legati all’ organizzazione settembre nero e al FPLP palestinese.
  • Attentato Fiumicino del 17 dicembre 1973. 5 terroristi palestinesi provenienti dalla Spagna provocano la morte di 2 persone nel terminal. Buttano poi granate dirompenti e al fosforo dentro un aereo proveniente da Teheran. Risultato 30 morti. Muoiono poi un giovane finanziere intervenuto e un ostaggio.
  • 27 dicembre 1985. Un commando palestinese all’aeroporto di Fiumicino tira bombe e apre il fuoco su persone in fila per l’imbarco. Risultato 13 morti e 76 feriti. 3 terroristi i vengono uccisi dalle forze dell’ordine. Il quarto rischia il linciaggio.
  • Ottobre 1985. Un gruppo di terroristi del fronte per la liberazione della Palestina sequestra passeggeri della nave da crociera Achille Lauro e uccidono un cittadino statunitense paralitico e di fede ebraica.
  • Ottobre 1982 a Roma 5 terroristi palestinesi facenti parte del consiglio rivoluzionario di al fatah buttarono bombe e spararono su appartenenti alla comunità ebraica di Roma mentre si festeggiava la festa dello shabbat fuori dalla sinagoga. Morì un bimbo di 2 anni per la scheggia di una bomba e ci furono 40 feriti.

Ci possiamo dire dunque così sicuri? Sicuramente abbiamo la memoria volutamente corta. Come sempre

Maurice Garin