Pupo travolto dall’idiozia antifascista

Pupo travolto dall’idiozia antifascistaPupo travolto dall’idiozia antifascista – Cortocircuito nel mondo antifascista: già diviso sulla questione ucraina, oggi il grottesco tocca il suo apice e, non fosse per la tragedia umanitaria, scatenerebbe grasse risate.

Stando ai progressisti liberal, boniniani in testa, il 25 aprile riguarda anche la resistenza ucraina contro l’invasore russo, ovviamente fascista perché sappiamo che solo i fascisti invadono altre nazioni.

L’idiozia travolge Pupo

Nel frattempo, in Russia si organizza un festival di canzoni patriottiche per celebrare la resistenza sovietica durante la Seconda guerra mondiale, invitando anche cantanti stranieri. Per l’Italia viene chiamato Pupo, che avrebbe dovuto cantare niente meno che “Bella Ciao”, salvo poi fare marcia indietro e declinando l’invito a recarsi laggiù.

Antifascisti contro antifascisti, dunque, uno dà del fascista all’altro, reinventandosi il significato della parola e adattandolo al caso. Già ai tempi della resistenza italiana queste divisioni vennero fuori con conseguenze tragiche; oggi, oltre a questi deliri ideologici, vi è la gravità della divisione tra Nazioni che dovrebbero essere sorelle, una divisione fomentata da oltreoceano per mantenere la propria influenza sul vecchio mondo.

Antifascisti contro antifascisti

Quale migliore mezzo, dunque, se non il ridicolo e anacronistico antifascismo?

Inutile ora entrare nel merito su chi ha ragione o torto nella questione ucraina, il discorso è troppo lungo e complesso. Analizzare ciò che sta accadendo secondo la prospettiva ignorante e stupida dell’antifascismo, rappresenta la mediocrità del pensiero moderno, che non va oltre ai meri costrutti ideologici, o meglio antiideologici, con una visione semplicistica e filtrata.

I fatti sminuiti e negati, oppure ingigantiti a seconda se siano “fascisti” o “antifascisti”, ignorandone la portata reale, mettendo in mezzo, su entrambi i fronti, la sigla di chiusura di una nota serie TV spagnola, questo è quanto nel paradigma del grottesco

Lorenzo Gentile