Quello che il nuovo PD non dice

Quello che il nuovo PD non diceQuello che il nuovo PD non dice – Lo scorso 12 marzo si è tenuta l’Assemblea Nazionale del PD che ha ratificato l’elezione a segretario di Elly Schlein e la nomina – bisogna chiamare le cose con il loro nome – di Bonaccini alla presidenza del partito.

I sondaggi per ora sembrano premiare la nuova segreteria ed è stato anche annunciato un boom di nuovi tesseramenti. Vedremo. Ma c’è una parte del partito, non piccola, in cui serpeggia un certo malcontento, che sembra venire da lontano. Abbiamo intervistato a questo proposito il presidente di un circolo emiliano, che ha preferito restare anonimo.

Come è iniziato il suo interesse per la politica?

In gioventù ero simpatizzante del PCI, poi PDS e quindi DS. Un giorno, per caso, ho incontrato un amico che non vedevo da tempo.  Mi ha raccontato che faceva parte dei DS, era segretario di sezione. Mi ha invitato a frequentare il partito e così ho iniziato, prendendo la tessera.

Poi è passato alla militanza attiva

Si, ho cominciato ad appassionarmi e ad impegnarmi sempre di più, così, con il tempo, sono diventato segretario di quella sezione.

Quindi la nascita del PD, al Lingotto di Torino

Il Lingotto rappresenta l’inizio della fine del partito sul territorio. Veltroni ha voluto il partito liquido, l’apertura alla società civile…Come se gli attivisti e gli iscritti facessero parte della società incivile!

Come è cambiato il partito da allora?

È diventata la nuova Democrazia Cristiana, con le correnti e le guerre fratricide, smobilitazione dal territorio e continue richieste di soldi da mandare alle sedi centrali: le attività che non portavano vantaggi economici erano da smantellare, come è successo per le Feste dell’Unità di zona.

Cosa rimprovera al PD di questi ultimi tempi?

È un PD senza cuore e senza anima, dirigenti alla quarta o quinta legislatura in Parlamento che si sono auto-esentati dal vincolo dei due mandati, altrimenti partivano le ritorsioni della corrente che capeggiavano…

Come vede la neonata segreteria Schlein e come pensa che influirà sul futuro del PD?

Dovrà svincolarsi dall’abbraccio mortale di Boccia e Franceschini, giusto per fare due nomi di “dipendenti a tempo indeterminato”.

Se sposerà la linea degli ambientalisti radicali, perderà i consensi dei moderati e si ritroverà con un partito più povero.

La mancanza di esperienza e il fatto di non aver mai avuto la necessità di soddisfare le esigenze primarie (ha sempre avuto incarichi con stipendi da minino 10000 euro al mese), sono un handicap per capire la vita reale delle persone che non arrivano a fine mese e della classe media che è sempre più povera, anche se laureata e con stipendio fisso.

A persone come me non hanno mai rubato lo zaino in treno. Perché sappiamo vivere nella vita reale. A chi invece è abituata alle business class e si immerge eccezionalmente nella vita reale, capitando nella seconda classe di un treno regionale, è molto facile che rubino lo zaino. E le è andata bene …

Raffaele Amato