Roma: Gualtieri fa il podcast LGBT mentre la capitale muore

Roma: Gualtieri fa il podcast LGBT mentre la capitale muoreRoma: Gualtieri fa il podcast LGBT mentre la capitale muore – A Roma, i cittadini si chiedono dove sia il sindaco Gualtieri, dove sia quella che è a tutti gli effetti un’amministrazione fantasma, complici, come al solito i giornalisti asserviti, che evidentemente hanno l’ordine di tacere.

La capitale immobile

Nella Capitale, inutile dirlo, nulla è cambiato. Continua imperterrita l’involuzione che fa sembrare Roma – per quanto sia difficile da credere – una Calcutta occidentale, tra incuria e degrado che la fanno da padroni.

Un romano rischia la vita percorrendo le strade in scooter, a causa dello stato della pavimentazione stradale; così come passa ore della giornata imbottigliato nel traffico di una città che, ad oggi, ancora non ha una benché minima idea di organizzazione della circolazione stradale adeguata agli spostamenti quotidiani. Un velo pietoso va steso sul trasporto pubblico locale, che vede diverse aziende operare totalmente scoordinate tra loro e tutte indebitate, con mezzi fatiscenti, un servizio informazioni scarso e ritardi che rappresentano un vero e proprio calvario quotidiano per chi volesse servirsi dei mezzi pubblici.

Il nodo rifiuti

Il degrado puro lo si percepisce anche con il naso, poiché l’AMA ritira in ritardo – e male – l’immondizia ancora non differenziata quasi ovunque. I vecchi cassonetti vengono svuotati, ma nessuno si occupa della pulizia degli stessi, che rendono l’aria irrespirabile.

Il problema sicurezza

La barbarie imperversa a Roma, l’insicurezza nelle strade, lungo le quali centinaia di migliaia di sbandati – perlopiù stranieri clandestini – urinano indisturbati, sporcano, bivaccano in ogni dove, creando problemi e disagi ai malcapitati che si imbattono nella loro presenza, con episodi di violenza è all’ordine del giorno.

L’aumento per i consiglieri

La Giunta che non c’è, delibera – con votazione trasversale in Campidoglio – ha trasformato i gettoni di presenza in un altro indebito, mezzo di gratificazione agli assessori capitolini, che vedranno aumentare i loro emolumenti di circa mille euro, alla faccia di chi lavora per salari miseri o degli anziani pensionati che, sovente si vedono rovistare tra i secchioni, vicino ai mercati rionali, per raccattare frutta e verdura scartati.

La lobby LGBT esulta

Inoltre, il sindaco sta organizzando un podcast per – si cita testualmente – “le dipendenti e i dipendenti comunali, che vogliano approfondire la problematica del mondo LGBT e il loro modo di comunicare ed esprimersi…”. Al momento sembra che questi corsi di indottrinamento, per dare un nome alle cose, siano solo su base volontaria, ma c’è da rabbrividire con i tanti problemi che attanagliano la città.

Un sindaco incapace

Gualtieri rappresenta una casta, lontana e arrogante, diametralmente opposta a ciò che un sindaco dovrebbe fare, cioè offrire un servizio alla città, partendo dal bisogno dei più deboli. Concludendo, queste sono le notizie che si lascia scappare il Campidoglio. Meglio farebbero a tacere Gualtieri e i suoi visto il degrado che sono stati in grado di raggiungere per quella che era Caput Mundi.