Una risata li seppellirà

Una risata li seppellirà – il De Profundis è arrivato, il protagonista ha deciso di impersonare la parte con compunta serietà.

Sono state fatte le foto di rito. Sono uscite le agenzie con i dovuti plausi al defunto, eroico padre della patria.

E tutti sono stati felici.

Questo il riassunto, in ritardo, di ieri. Il ritardo, sempre che a qualcuno di voi importasse qualcosa, di questa analisi è dovuto al fatto che alcune figure, semplicemente, non accettano di morire come ci si aspetterebbe. I manoscritti, per esempio, come ci insegna Bulgakov, non bruciano. E gli attori, invece, muoiono sempre in scena. Silvio, prima di qualsiasi altra cosa, è un grande, immenso, attore. E di fronte al copione che lo voleva gentilmente in un angolo ha deciso di aggiungere una decina di battute fuori copione.

Giorgia Meloni ritengo che ieri sia stata chiara: il prezzo dell’infedeltà è l’irrilevanza. Salvini è stato un servo buono e fedele, pertanto verrà ricompensato. Silvio no, quindi pagherà dazio. Semplice. Pertanto niente Ministero della Giustizia e men che meno Sviluppo Economico. Per gli altri ministeri, nomi pre approvati.

E niente scherzi.

Ecco, a niente scherzi, io mi immagino che qualcosa nel Cavaliere si sia rotto. Lui avrà sorriso, per quanto ancora fisicamente possibile, avrà annuito e sarà tornato a casa, tra gli applausi dei sicofanti in estasi.

Ma oggi, oggi è un altro giorno. E così, eletti i capigruppo alla Camera e al Senato, ha caricato il fucile a pallettoni e ha iniziato a sparare sul Governo nascente. Prima ha rivendicato come chiusa a suo favore una trattativa sul Ministero della Giustizia mai neppure nata. Poi ha ringraziato Tajani per la sua disponibilità a trattare con la Meloni in totale autonomia con un discorso delirante su Putin. Infine ha fatto trapelare una buffissima matematica sul Governo da cui si dedurrebbe che lui deve avere più Ministeri di Fratelli d’Italia.

Nessuna di queste è una gaffe. E’ un preciso, mirato e ben calibrato avvertimento su cosa succederà DOPO l’inizio Governo, che lui ha promesso di far nascere, sicuro, ma sulla cui sopravvivenza di medio periodo non ha proferito verbo. Ed è questo il vero punto: i veti di Giorgia Meloni costano. E il prezzo può essere riscosso in qualsiasi momento. Superato lo sbocco di bile iniziale, Silvio ha deciso che il momento del pagamento non è ancora arrivato.

Ma questo non prevede che lui stia fermo e buono. Anzi. Gli attori muoiono sempre in scena. E se qualcuno lo vuole uccidere Silvio fornirà un palcoscenico adatto per farlo. Ma che nessuno si aspetti che reciti a soggetto: la sua sarà un’ultima improvvisazione. Non morirà Re Lear, questo è poco ma sicuro.

(Ringraziamo Luca Rampazzo per l’autorizzazione a pubblicare l’articolo)

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