Vi prego smettetela di ascoltare la gente

Vi prego smettetela di ascoltare la genteVi prego smettetela di ascoltare la gente – Elly Shlein ha avuto un’idea originale:

Se vinco le primarie andrò in giro ad ascoltare la gente“. 90 minuti di applausi. GENIO.

Ora, vi prego, fermiamoci tutti un attimo a dissezionare questa idiozia che continua a riaffiorare nel brodo di banalità che costituisce il 90% della politica contemporanea:

  1. Ascoltare chi?
  2. Ascoltare, perché?
  3. Ma siamo sicuri di avere qualcosa da dire?

La gente che si intende ascoltare, ovviamente, viene selezionata. Per la banale ragione che ci sono migliaia di persone che vogliono parlare con il Segretario del PD. È fisiologico.

Bene, chi seleziona queste persone lo fa secondo la banalissima logica di trovare quelli che per lui sono i temi e le prospettive più utili.

Al paese, in un mondo ideale.

Al partito, in uno scenario di normale funzionamento della democrazia.

A se stesso, in ogni altro caso.

Uno spreco di tempo

Ora, capite bene che tutto questo è uno spreco di tempo. Si fa prima a parlare con il Consigliere Regionale/Deputato/Capobastone e farsi dire cosa gli serve, no? No.

Bisogna far credere al capo associazione, al cittadino molto popolare e giù giù fino alla sciampista all’angolo che sono i protagonisti del rilancio del paese.

Questo è il frutto avvelenato della vicinanza che i social hanno creato tra vertice e base.

Una vicinanza del tutto inutile, visto che TUTTI quelli che non saranno fatti salire sul palco potranno lagnarsene, lamentando il distacco con i dirigenti. E doppiamente inutile, considerato che se li fai parlare tutti (ve la ricordate la riunione del coordinamento del PD di qualche settimana? E’ durata giorni e ha prodotto la Schlein) poi il resto del mondo ti prenderà per matto.

È impossibile

In definitiva, no. Parlare con “la gente” è impossibile. E il surrogato impostato dai partiti è dannoso, oltre che sommamente inutile. E arriviamo così all’ultimo punto.

Dopo il 2011 chiunque sia intellettualmente onesto vi confermerà che la qualità di chi frequenta la politica attiva è mediamente crollata. I social hanno dato a legioni di analfabeti la ferrea convinzione di poter discutere di qualsiasi cosa con chiunque. E contemporaneamente, dando loro l’impressione di poter accedere all’intero scibile umano, ha creato una falange di politologi. Con un sacco di voglia di parlare, senza nulla di intelligente da dire.

Il che implica che ascoltare la gente, quella vera, quella che anima le sezioni, sia diventata una caccia al tesoro per trovare un senso e un significato. Nel mentre, i migliori fuggono dal paese, si disinteressano alla politica o, peggio ancora, si adeguano. Diventando demagoghi di successo. Io non sono tra i migliori, a tutta evidenza; quindi, nella mia aurea mediocritas sto ancora qua a lanciare appelli inutili:

“Elly, non ascoltare uno stracavolo di nessuno.

Hai già idee pericolose così, non fartene suggerire di peggiori da Fragolina69.

In una democrazia dell’alternanza, pure da avversario, non credo che l’Italia possa permetterselo, Molto obbligato.

Un cittadino”.