VIR: Movember Foundation 2022

Movember Foundation 2022VIR: Movember Foundation 2022 – Per ricordare che il cancro non colpisce solo l’universo in rosa ma anche quello maschile, non per nulla novembre è il mese della prevenzione del tumore alla prostata e ai testicoli.

Se ottobre è stato il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno a novembre si apre con una battaglia per la prevenzione dei tumori maschili:

MOVEMBER (da “Moustache”, parola francese per baffi, e “November”)

Rubrica “Vir”
Per questo motivo, in questo mese, il Due di Picche darà vita alla rubrica “Vir” diretta a parlare dei vari aspetti dell’universo maschile, il tutto sarà affrontato con una serie di interviste fatte a vari professionisti sempre in prima linea per la difesa dei diritti non solo in rosa.
Mo Bro
Tornando al Movember, durante questo periodo gli uomini che vi aderiscono (i Mo bro) si fanno crescere dei baffi per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sul carcinoma della prostata ed altre patologie.
La Movember Foundation si occupa di gestire l’evento Movember attraverso il sito Movember.com.
“Change the face of men’s health” ossia “cambiare la faccia della salute degli uomini”, questo è il motto del Movember.
Movember si pone gli obiettivi di favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata, aumentare l’efficacia dei trattamenti e ridurre il numero di decessi. Oltre che suggerire un check-up annuale, la fondazione Movember incoraggia gli uomini ad indagare possibili storie familiari relative al cancro e ad adottare uno stile di vita più salutare.
Movember Foundation

Dal 2004 la Movember Foundation ha promosso eventi a sostegno della lotta contro il carcinoma della prostata e disturbo depressivo, in Australia e Nuova Zelanda. Nel 2007 eventi del genere hanno avuto luogo in Irlanda, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, El Salvador, Spagna, Regno Unito, Israele, Sudafrica, Taiwan e Stati Uniti.
A partire dal 2012 anche la Francia aderisce all’evento.
Il Canada ha aderito e contribuito alla raccolta fondi Movember più di qualunque altra nazione.
Nel 2012 il Global Journal ha inserito il Movember tra le 100 più importanti ONG (organizzazioni non governative) del mondo.

Novembre che diventa Movember , per di più, sempre nel mese di Novembre, precisamente il 19 cade la “giornata internazionale dell’uomo“, un evento internazionale celebrato in molti Paesi.
L’evento fu pensato per la prima volta dal professor Thomas Oaster l’8 febbraio 1991 e fu celebrato l’anno seguente il 7 febbraio. Il progetto venne poi rilanciato nel 1999 a Trinidad e Tobago da Jerome Teelucksinghe e venne scelta la data del 19 novembre perché era il compleanno di suo padre e per ricordare quel giorno del 1989 quando la nazionale trinidadiana non si era qualificata per la Coppa del Mondo del 1990 ma i tifosi avevano offerto una dimostrazione di lealtà sportiva poi premiata col FIFA Fair Play Award.
A queste prime celebrazioni ne seguirono molte altre a livello internazionale in Australia, nei Caraibi, in America del Nord, in Asia, in Europa e in Africa.

Le finalità 

della giornata sono: promuovere modelli positivi per il ruolo maschile ispirandosi non solo a persone famose ma anche a lavoratori che conducono una vita onesta e corretta; ricordare il contributo positivo dato dalla componente maschile alla società, alla comunità, alla famiglia, al matrimonio, all’infanzia e all’ambiente; promuovere per l’uomo diritti riproduttivi- quali la possibilità di scelta se divenire padre o meno (detta anche rinuncia legale alla paternità) – largamente inattuati anche nelle società occidentali; promuovere l’uguaglianza di genere migliorando le relazioni tra sessi; migliorare la salute e il benessere degli uomini su tutti i piani.

Discriminazione

ricordare che esiste la discriminazione nei confronti degli uomini in aree che riguardano i servizi sociali, le attitudini e le aspettative sociali e l’applicazione della legge; creare un mondo migliore nel quale le persone possano crescere al sicuro per raggiungere il loro pieno potenziale; arginare la piaga dei suicidi dei maschi che ha raggiunto i livelli preoccupanti di una vera e propria epidemia.
La giornata è quindi un’occasione per evidenziare le discriminazioni contro gli uomini e i ragazzi e per ricordare i loro successi ed i contributi che danno alla comunità e alla famiglia.

In Italia

In Italia viene celebrata dal 2013 e tra i motivi specifici nazionali che la richiedono vi sono, secondo alcuni organizzatori, la necessità di migliorare l’aspettativa di vita dell’uomo (sensibilmente inferiore a quello della donna), di seguire meglio gli studenti maschi (che hanno un maggior tasso di abbandono scolastico), di ridurre le violenze contro gli uomini, di garantire ai padri la possibilità di fare il meglio per i loro figli, ai figli di avere un padre. (fonte Wikipedia)
Iniziative lodevoli soprattutto se si tratta di un genere spesso e volentieri silenziato come la violenza subita dallo stesso.

ISTAT

Infatti da una ricerca ISTAT del 2018 è emerso che nel nostro Paese nel periodo 2015-2016 3 milioni 754mila uomini (corrispondenti al 18,8% del totale) hanno subìto abusi sessuali nel corso della loro vita: numero inferiore a quello relativo alle donne, ma pur sempre alto.
Va, altresì, sottolineato come gli uomini vittime di molestie sessuali prima dei 18 anni siano stati 435.000, pari al 2.2 %.
L’Istat ha rilevato come gli autori di tali molestie risultino in larga prevalenza uomini: “Lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% delle vittime uomini”.
E se si va nel dettaglio, le forme di molestia più diffuse tra uomini e donne non sono così differenti, sebbene lo siano, secondo l’Istituto di statistica, quantitativamente: al primo posto tra le molestie ci sono quelle verbali, seguite dai pedinamenti, dall’esibizionismo per arrivare alle molestie fisiche. Sia per uomini, sia per donne.

Il cyber-stalking

Nel mondo virtuale le differenze si assottigliano: uomini e donne sono quasi sullo stesso piano per quanto riguarda le molestie sui social network o il furto delle credenziali.
Secondo uno studio dell’Università di Siena del 2012 emerge un 60,5% di uomini intervistati che parla di spinte, graffi, morsi, capelli strappati, un 51% di lancio di oggetti e, in misura minore, folgorazione con la corrente elettrica o dita schiacciate con la porta. A subire questi atti, ovviamente, non solo uomini, ma anche donne.
Recentemente la Cassazione ha ritenuto integrato tale delitto attraverso la condotta di una donna, consistita nell’avvicinarsi ad uomo, cingendogli i fianchi, per tirarlo verso di sé, posizionando il proprio ginocchio tra le gambe di lui, nonché toccandogli due volte i genitali (Cass. n. 29577/21).
Un’altra rilevante forma di violenza contro gli uomini è quella domestica: sono sempre più numerosi i casi accertati di uomini, membri di coppie, che denunciano abusi realizzati con differenti modalità.

La Pandemia

Inconfutabile prova la si ha proprio durante il periodo della pandemia quando l’aumento delle violenze domestiche – anche contro gli uomini – è stato uno degli effetti collaterali dei lockdown durante la pandemia, non solo in Italia: in Germania nel 2020 sono state quasi 2.000 le richieste di aiuto. Proprio in Germania uno studio effettuato nel 2020 ha rilevato come circa un uomo su 10 abbia subito violenza fisica, mentre uno su 4 violenza psichica da parte del o della partner.

Disparità di trattamento sociale, politico, culturale, mediatico che pesa e non poco, visti i principi fondamentali come l’uguaglianza formale riconosciuta dall’art 3 della nostra costituzione e in quelle europee.

Violenza su “chiunque”

Forse anche per questo motivo stona una convenzione di Istanbul che, anziché di violenza contro “chiunque”, parla espressamente di violenza sulle donne adottando a sua volta un’altra forma di violenza ossia una condotta discriminatoria contro chi, ahimè,è nato dalla parte sbagliata perchè non appartenente all’universo in rosa sebbene la difesa dei diritti contro ogni forma di violenza dovrebbe valere per chiunque e contro chiunque, almeno così dovrebbe essere in uno stato di diritto.