Caso Lola Daviet: “Omicidio frutto dell’immigrazione”

Caso Lola Daviet: “Omicidio frutto dell’immigrazione”Caso Lola Daviet: “Omicidio frutto dell’immigrazione” lo affermano i giovani di Casapound e Rete dei Patrioti che ieri sera, in Largo Turati si sono dati appuntamento nei pressi dell’ambasciata francese a Milano. Oltre un centinaio di militanti di CasaPound Italia e della Rete dei Patrioti hanno organizzato un presidio per ricordare la dodicenne francese Lola Daviet barbaramente stuprata, seviziata e assassinata da una giovane algerina.

Raspail, Venner e Camus

Durante l’evento sono stati letti alcuni passi tratti dal volume “Il Campo dei Santi” di Jean Raspail, un brano del libro “Samurai d’Occidente” di Dominique Venner e un’intervista rilasciata alla stampa italiana qualche anno fa da Renaud Camus, intellettuale transalpino noto per la sua teoria della Grande Sostituzione e per questo perseguitato giudiziariamente dai tribunali parigini. La cerimonia si è conclusa con un minuto di silenzio e la deposizione di un mazzo di fiori di fronte all’ambasciata per ricordare Lola Daviet.

“Basta prenderci in giro”

“Quello di Lola Daviet non è che il risultato del fallimento delle politiche migratorie in Francia e in Europa – si legge in una nota diffusa da CasaPound e dalla Rete dei Patrioti – È ora di smetterla di nascondersi dietro un dito, nel timore di deliranti accuse di razzismo da parte della sinistra: le città europee registrano tassi di criminalità sempre più elevati e una delle cause scatenanti è proprio l’ingresso incontrollato di migliaia di immigrati. La società multirazziale e multiculturale è solo un’illusione. Dalle periferie italiane a quelle parigine, dalle città svedesi alle piazze tedesche la realtà è soltanto una: interi quartieri senza legge, dove spadroneggiano gang di stranieri, mentre gli europei diventano sempre più minoranza in casa loro. Quanto ancora dobbiamo aspettare? Quante Lola dobbiamo piangere ancora? L’Europa è casa nostra. Torniamo a vivere le nostre città, torniamo a renderle sicure. Riprendiamocele.”