Cattolici nel mirino della lobby LGBT

Cattolici nel mirino della lobby LGBTCattolici nel mirino della lobby LGBT – Lo scorso 24 febbraio, nei pressi della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, in via delle Pandette, Gianluca Martone – Presidente Nazionale dell’associazione “Crociata Cattolica per la Regalità di nostro Signore Gesù Cristo” è stato aggredito e insultato da alcune studentesse per aver esposto – silenziosamente e da solo – un volantino con la preghiera dell’Ave Maria e le ragioni della sua associazione contro l’aborto.

Sul luogo dell’episodio è subito intervenuta la Polizia che ha invitato Martone ad allontanarsi per non mettere a rischio la propria incolumità e a sporgere denuncia.

Un atto di intimidazione e aggressione – per fortuna non sfociato in violenze fisiche.

Una lunga lista di violenze

La lista di attacchi contro i cristiani per mano dell’ideologia femminista è ancora lunga.

Lo scorso aprile al convegno organizzato da Pro Vita e Famiglia decine di femministe hanno occupato la Biblioteca Statale di Macerata per impedire lo svolgimento del Convegno “Maternità In-Attesa. Preservare la salute della donna in gravidanza” organizzato da Pro Vita & Famiglia Onlus con la Regione Marche, il Centro di Aiuto alla Vita di Loreto e la Federazione Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana Regione Marche e dall’OPA – Osservatorio Permanente sull’Aborto.

Solo l’intervento della polizia ha permesso l’avvio del convegno.

Per di più molte persone interessate al dibattito sono andate via perché spaventate dal clima di forte tensione che si era venuto a creare.

Femministe scatenate

Ma non è la prima volta che la presunta ideologia femminista scatena un odio feroce contro Pro Vita & Famiglia.

L’anno scorso, a poche ore dalla manifestazione a Roma contro la violenza sulle donne promossa dal collettivo ultra-femminista “Non Una Di Meno”, la sede di Pro Vita & Famiglia è stata vandalizzata e imbrattata con vernice rossa e affissioni inneggianti all’aborto libero.

Adinolfi e la Miriano nel mirino

Tornando, invece, agli attacchi recenti di cristianofobia, da ricordare quanto successo questo aprile a Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia.

“Il sindaco di Bologna, il deputato di Bologna, la segretaria Pd di Bologna si schierano con la Federazione anarchica che un Adinolfi l’ha già gambizzato. Bravi, avete vinto. Rinuncio a presentare il libro a Bologna, non posso mettere a rischio chi viene ad ascoltarmi”.

È questo il tweet con cui Mario Adinolfi ha annunciato l’annullamento dell’evento di presentazione del suo libro “Contro l’aborto”, in programma il 21 aprile scorso nella Sala Biagi del quartiere Santo Stefano.

Ma non è finita qui, dopo Adinolfi è stata la volta della giornalista e scrittrice Costanza Miriano che si è vista negare prima il patrocinio, poi la sede istituzionale e quindi l’intero evento dal Comune di Genova.

Anche lo storico movimento Militia Christi, da sempre in prima linea nella difesa della vita e dei valori cristiani, ha subito svariate aggressioni ed imbrattamenti alle proprie sedi, e tutto nell’indifferenza colpevole e pelosa delle istituzioni.

Perché?

Semplice: per via delle proteste delle associazioni e delle realtà Lgbtqia+, come Liguria Rainbow, in merito all’incontro che era previsto per il 28 aprile, all’auditorium del municipio IV di piazza Boero. Convegno, dal titolo “Nessun dolore è insensato”, che è stato infatti annullato.

In aiuto di Costanza Miriano è però fortunatamente intervenuto don Luca Livolsi, parroco di San Rocco di Molassana, dove si è potuto tenere l’evento e messi in vendita i libri della scrittrice.

Vicende vergognose che spiegano il perché una maestra viene sospesa, con tanto di decurtazione dello stipendio, per aver osato recitare l’Ave Maria in classe.

Come successo a Marisa Francescangeli, finita nel tritacarne mediatico per aver pregato in classe con i bambini.

Rita Lazzaro