CIAO, DONNA ASSUNTA!

Donna Assunta e Giorgio Almirante

Ciao Donna Assunta!

Un secolo di vita, di passioni e, in gran parte, di fedele sostegno e solidarietà all’uomo di cui si era innamorata, quando non era nemmeno lecito innamorarsi, se si era già state sposate. Donna Assunta è stata l’ombra di Giorgio Almirante, la presenza costante nella vita del più amato dei segretari del Msi-Dn, per altro priva della falsa modestia di cui, in questi casi, si dice con l’espressione “discreta”. Donna Assunta, al contrario, si fece sempre vedere e sentire, nel partito, in cui non ebbe mai alcun ruolo, a parte quello decisivo e fondamentale di tener ben strette nelle mani le “chiavi del cor” del grande leader. E Almirante se ne avvantaggiò spesso, trovando nella “ridotta familiare” – sopra a tutto, nei momenti bui della vicenda politica missina – quella serenità e quella possibilità di ricaricare le energie che gli consentirono di rimanere al vertice del partito per 18, lunghi, lunghissimi anni. Chi l’ha conosciuta, sa che Donne Assunta non ebbe mai alcun rimpianto, sui consigli che dispensò al marito, se non uno: Gianfranco Fini. Se l’ex-leader della Destra missina e post-missina riuscì a scalare la prima, importantissima vetta della sua carriera, spianandogli la strada per tutte le altre, il “merito” fu di Donna Assunta. Non è un mistero o uno “scoop”, ma cosa ben nota nell’ambiente della Fiamma tricolore. Fu la simpatia umana che le suscitava quel giovane che l’accompagnava a volte anche a fare la spesa, a far sì che Donna Assunta suggerisse al marito di farlo posporre di ben sei posizioni nella lista per la scelta del nuovo leader giovanile, dal settimo al primo. Il resto, venne di conseguenza. Negli anni dei trionfi di An e dei primi governi con la Destra a Palazzo Chigi, parlando con gli amici, Donna Assunta ricordava con orgoglio il ruolo avuto in quella lontana vicenda; orgoglio che si trasformò in rabbia, quando il “pupillo” delle marito si rimangiò in un sol boccone la storia, la tradizione, ma, specialmente, la “moralità” della Destra italiana. Ovviamente, anche in quella occasione, non tacque: disse la sua e, se Donna Assunta fu importante per elevarlo al più alto degli altari, fu ancor più fondamentale per far sì che su Gianfranco Fini cadesse una pietra tombale, liquidandolo sprezzantemente. A volte, ci vuole più coraggio a rimediare a un errore, di quanto leggerezza sia sufficiente a commetterlo. E a Donna Assunta, se mai mancò qualcosa, non fu certo il coraggio. Storie antiche, belle e controverse, di quanto la politica era “carne viva”, non solo paillettes e grida televisive. Storie antiche che ora si ricongiungono laddove non esiste amarezza, ma solo eterno amore con le avventure più avvincenti e importanti della propria esistenza.

MASSIMILIANO MAZZANTI