Dittatura gender, a Roma vietata la Festa del Papà all’asilo

Dittatura gender, a Roma vietata la Festa del Papà all’asilo

 

Dittatura gender, a Roma vietata la Festa del Papà all’asilo- Padre, madre, genitori, figli, sono questi i termini che si trovano nel nostro Codice civile, principalmente nei libri dedicati rispettivamente alla famiglia e alle successioni.

Basti pensare all’art 231 la cui rubrica tratta appunto della paternità del marito, prevedendo espressamente che: Il marito è padre del figlio concepito o nato durante il matrimonio.

Una figura, quella paterna, che ovviamente vale anche per i figli nati fuori dal matrimonio.

La Legge 

A tal proposito basti menzionare l’art 250: Il figlio nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto, nei modi previsti dall’articolo 254, dal padre e dalla madre.

Padre e madre, un binomio senza il quale non esisterebbe un’altra figura: quella del figlio.

Quel figlio che ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.

Ma anche un figlio che deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa. Come previsto dall’art 315 bis cc.

Un figlio che ha diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

Come previsto dall’art 337 ter cc che disciplina il rapporto genitori/ figli anche nel caso in cui il vincolo coniugale o la convivenza di fatto siano venuti meno.

Questo perché smettere di essere coppia non cancella l’essere padre e l’essere madre.

Figure portanti nella vita del figlio, che neppure il fanatismo ideologico può cancellare in nome dell’inclusività.

Un’ inclusività che, infatti, paradossalmente, esclude la diversità che muove il mondo: quella fatta da una donna e un uomo, una madre e un padre.

Al bando la Festa del Papà

Un attacco, una vera e propria cancellazione della figura genitoriale, che diventa ancora più martellante nelle ricorrenze volte a ricordare la mamma e il papà.

Come successo lo scorso giovedì, quando il deputato di Fratelli d’Italia Marco Perissa ha dichiarato di aver appreso da alcuni genitori che gli alunni della scuola non hanno potuto consegnare alcun lavoretto, poesia, bigliettino per la Festa del Papà alle proprie famiglie.

L’inclusione di tutte le famiglie sarebbe stata questa la motivazione della decisione, comunicata dalle maestre alle rappresentanti di classe.

Le reazioni politiche

Una situazione che ha sollevato l’indignazione di tutto il centrodestra, al punto da portare la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni a voler presentare un disegno di legge a tutela della Festa della Mamma e del Papà.

Una vicenda che ha portato l’assessore della Lega alla Regione Lazio Simona Baldassarre a parlare di dittatura della cultura woke che calpesta i diritti dei bambini.

Di ben altro avviso è stata l’assessore alla Scuola del Comune di Roma Claudia Pratelli, che ha infatti definito la polemica imbarazzante.

Riguardo la vicenda che sta interessando la scuola dell’infanzia Ada Negri è bene precisare che le linee guida comunali che cancellerebbero la Festa del Papà cui fanno menzione esponenti della destra semplicemente non esistono, il che dimostra che si tratta ancora una volta di mera speculazione agita dalla destra in modo imbarazzante.

La pelosa replica della Pratelli

Pratelli ha spiegato che l’istituto non ha vietato la Festa del Papà, ma stava conducendo un laboratorio educativo sulla famiglia condiviso con il consiglio di scuola.

Naturalmente ogni gruppo educativo e scolastico valuta quali sono gli strumenti e le pratiche educative più adeguate a non creare situazioni poco inclusive nei confronti dei bambini e delle bambine che frequentano il nido o la scuola dell’infanzia: le famiglie sono molto diverse, non c’è bisogno di invocare lo spettro del gender, a volte tristemente una mamma o un papà che non ci sono più.

La riflessione su questo va sempre posta in termini di maggiore inclusione e garanzia delle diverse situazioni e sensibilità, non di censura.

Si è trattato solo di pedagogia, basata sull’importanza dei processi educativi che non si esplicitano sempre in prodotti/lavoretti visibili conclude la preside della scuola Ada Negri.

E, anzi, vorrei finire con una frase, citando il Piccolo Principe: l’essenziale è invisibile agli occhi.

Pedagogia basata su processi educativi

Un processo educativo che, con tutto il rispetto e il tatto che si possa avere verso un figlio orfano di padre o di madre, non deve però cancellare queste figure.

Magari sarebbe stato realmente opportuno, parlando di processo educativo, trasmettere una verità confermata da studi scientifici, ossia l’importanza della figura paterna nella crescita dei figli.

Infatti, secondo gli studi, la figura paterna ha un impatto significativo sul benessere emotivo, sociale e cognitivo dei bambini ma anche nell’identità di genere e nell’orientamento sessuale.

Forse sarebbe stato più educativo insegnare l’importanza di questa figura anziché ometterla, insegnando così ai bambini che le assenze, i vuoti, le mancanze non si affrontano negandoli ma affrontandoli.

Aspetto questo che la cultura inclusiva continua ad escludere raccogliendo solo frutti acerbi, come giovani sempre più fragili e incapaci di affrontare tutti i vuoti, le perdite e le sconfitte che, piaccia o meno, la vita riserva.

Nemes Sicari

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