Elezioni Amministrative: Meloni vince, ma non convince

Elezioni Amministrative: Meloni vince, ma non convinceElezioni Amministrative: Meloni vince, ma non convince – Il primo turno della tornata amministrativa è chiaramente un successo per il Centrodestra contro il Centrosinistra.

Dei 6 capoluoghi già assegnati, il Centrodestra se ne assicura 4, strappando Latina agli avversari, che ne perdono uno, quindi.

Per altro, anche negli altri cinque che vanno al ballottaggio, il Centrodestra ha ottime chance ovunque.

Nei comuni a doppio turno, dei 43 sindaci già eletti senza bisogno di ulteriore consultazione, il Centrodestra ne elegge 23, strappandone 8 agli avversari, praticamente tutte giunte a guida Pd o col Pd partito dominante.

Di contro, il Centrosinistra ne elegge 19, ma dei quali 14 erano già amministrazioni nelle sue mani e le 5 che strappa le strappa spesso a raggruppamenti civici locali.

Il Centrosinistra può sperare di recuperare qualcosa nei 27 ballottaggi, dove parte davanti in 15 casi contro 12, ma dove parte con l’handicap in 4 capoluoghi su 5 (Massa, Pisa, Ancona e Siena). Incredibile, poi, la sfortuna di Michele Conti, candidato del Centrodestra pisano, che non festeggia subito perché fermo al 49.96 % dei voti: gli sono mancate una decina di schede da sommare alle oltre 20 mila conquistate!

Confronto a distanza

Curioso, semmai, il dato della sfida a distanza tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein: nelle 68 città che hanno votato o votano col doppio turno, 53 sono quelle in cui erano e sono presenti liste del Pd e di Fratelli d’Italia contestualmente. Ebbene, il Pd supera Fd’I in 40 città su 53, lasciando alla Destra di governo l’egemonia solo nel Lazio.

Più specificatamente, Fd’I supera il 20% solo in sei città; in altre dodici supera il 15%; in 23 supera il 10%; in diciotto non arriva alla doppia cifra e in quattro non supera il 4%.

Di contro, il Pd registra una sola città sotto al 5%; undici sotto al 10%; tredici che vanno oltre al 10%; 14 sopra al 15% e altrettante sopra al 20%, con due città che sfondano il muro del 30% e una addirittura quella del 40%.

Un dato significativo, questo, perché, di fatto, dimostra come il Pd, da una parte, sia sempre più solo nella sua egemonia, che vinca o che perda; mentre la Meloni è a capo di un’alleanza vincente, ma in cui il suo partito deve necessariamente tenere ottimi rapporti con gli alleati.

A conferma di ciò, diversi sono i casi, per altro, in cui si va al ballottaggio in città dove il Centrodestra avrebbe vinto al primo turno a causa della divisione dei partiti dell’alleanza di governo. Insomma, come si direbbe nel calcio, la Meloni vince, ma non convince.