Ennesima rissa a Milano, si affrontano due baby gang rivali

Ennesima rissa a Milano, si affrontano due baby gang rivali

Ennesima rissa a Milano, si affrontano due baby gang rivali – Ennesima rissa a Milano, avvenuta qualche giorno fa nei pressi della stazione di Porta Garibaldi. Gruppi di giovanissimi si sarebbero dati appuntamento per picchiarsi con bottiglie, calci e pugni.

Orami la città è diventata “terra di nessuno”, ogni fine settimana si verificano liti, aggressioni, furti e stupri, mentre l’amministrazione a guida Giuseppe Sala, rimane impotente a guardare e passano le settimane senza che il fantomatico piano Gabrielli porti qualche giovamento alla situazione sicurezza.

Le stazioni sono luoghi selvaggi

Infatti, specialmente nei pressi delle stazioni ferroviarie sono aumentate la presenza di baby gang, specialmente composti da immigrati di seconda e terza generazione, che non perdono occasione per aggredire e derubare il malcapitato di turno.

Un fenomeno in crescita, caratterizzato da un numero crescente di minori che si riuniscono in gruppi e che hanno l’unico scopo di commettere reati.

Questi criminali amano le faide, amano apparire, con aggressioni, gli incitamenti alla violenza, con l’ostentazione della ricchezza e con furti ed intimidazioni. Spesso e volentieri i crimini sono filmati con lo smartphone e poi sono postati in rete, segno che non c’è nessuna deterrenza data dalla giustizia italiana.

Il fenomeno delle baby gang

Nel Capoluogo Lombardo le baby gang organizzate sono più una trentina ed il loro numero e in continua crescita, ve ne sono veramente di tante tipologie di bande giovanili, e si muovono nel disagio economico, di quartieri difficili, ma, coinvolgendo, anche ragazzi di buona famiglia, attratti dal “branco”.

Vi sono, poi, parecchi gruppi non organizzati, di ragazzi che si incontrano nei social, per poi sfogare la propria rabbia con comportamenti criminosi in città.

Colpevole è il mondo liberale

Senza scomodare psicologi o sociologhi, è ovvio che questo è un fenomeno che non si può impattare solo dal punto vista repressivo, bisogna cambiare il modello dei valori da trasmettere ai giovani, dando loro dei sani principi, trasmettendo loro qualità come dedizione e sacrificio, e educare a non rincorrere solo denaro, successo e modelli comportamentali errati.

Paolo Ornaghi

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