Fentanyl, un fantasma si aggira per l’Europa

Fentanyl, un fantasma si aggira per l’Europa

 

Fentanyl, un fantasma si aggira per l’Europa – Si comincia a parlare anche in Italia e nel continente europeo dell’arrivo di questo maledetto e purtroppo potentissimo stupefacente: il fentanyl.

Per vederne gli effetti reali è sufficiente andare su Youtube e digitare le parole fentanyl Kensington Philadelphia e si può assistere alla trasposizione reale del film zombie di George Romero.

Il fentanyl è un oppioide sintetico infinitamente più potente della morfina e ultimamente i cartelli messicani hanno aggiunto alle dosi dell’eroina per renderlo ancora più potente.

È il capitalismo bellezza

La legge del mercato non fa eccezioni neppure per gli stupefacenti.

Dopo il 2021 nell’ Afghanistan sono tornati al potere i talebani che nel goffo tentativo di farsi accettare dalla comunità internazionale, hanno messo al bando le coltivazioni di papavero da oppio riducendole drasticamente del 90 per cento.

È risultato che il mercato internazionale della droga, soprattutto eroina, è calato parallelamente dello stesso quantitativo.

Vero è che i cartelli, più lungimiranti di tanti governi, hanno sostanziose scorte per far fronte al problema e hanno preso tempo al fine di individuare nuove aree per la coltivazione del papavero.

Il mostro sintetico

Nel frattempo, nessun problema e i chimici dei signori della droga hanno inventato il sostituto, cioè il fentanyl, arricchito con un pizzico di eroina, in attesa di rimpinguare i depositi.

Questo mostro sintetico, molto più potente e tossico della vecchia eroina, sta provocando centinaia di morti con profili futuri devastanti.

I cartelli messicani hanno fatto le prove tecniche di diffusione negli Stati Uniti con risultati stragisti.

Soprattutto I narcos di Sinaloa, da sempre in affari con la n’ ndrangheta, stanno cercando di esportare l’affare in Europa, e i servizi hanno già notato contatti tra gruppi criminali europei e i cartelli messicani.

Scatta l’allarme in Europa

I governi europei dovranno lavorare molto in prevenzione (nelle scuole soprattutto) ma anche sul versante repressivo perché’ quello che rischia di abbattersi sulle giovani generazioni è uno tsunami senza precedenti che rischia di mietere migliaia di vite.

Ovviamente bisognerebbe poi lavorare poi anche sul campo politico, soprattutto verso quella parte che sa sempre vorrebbe legalizzare le cd droghe leggere tipo la cannabis.

Occorrono delle considerazioni: ho svolto una professione che mi ha permesso di verificare come la cannabis sia il primo scalino verso il mondo marcio della droga. Da lì si passa poi a stupefacenti più pesanti e non è vero, come dicono molti assuntori che possono smettere quando vogliono; da una dose alla settimana si passa alla dose diurna e poi a più dosi al giorno, fino alla tossicodipendenza totale.

Partire dalle scuole

Con il fentanyl non esiste questo problema: una dose può essere mortale sin da subito.  Ecco perché è necessario far vedere nelle scuole filmati su questo nuovo flagello e far capire ai ragazzi tramite esperti del settore a cosa vanno incontro o avremo generazioni distrutte.

Non sono catastrofico, sono reale. A tal proposito ricordo su La7 un confronto serrato tra il procuratore Gratteri e Formigli, paladino progressista dell’uso legalizzato della cannabis che tirò fuori anche la solita manfrina che, qualora la cannabis fosse stata legalizzata, avrebbe fatto mancare il terreno sotto i piedi alle organizzazioni criminali.

Aggiunse anche che in fondo una canna non fa male, anzi.

Il procuratore Gratteri, che non è un pincopalla qualunque, lo stroncò affermando che studi scientifici hanno dimostrato che un assuntore di cannabis con il tempo ha predisposizione alla schizofrenia e a problemi neuronali cerebrali.

Lo ha invitato inoltre ad andare con lui nei centri di recupero per tossici e chiedere loro cosa ne pensano sulle droghe leggere e come queste siano state spesse volte il trampolino di lancio verso quelle più pesanti.

Formigli non si convince

Relativamente al mancato guadagno delle organizzazioni criminali Gratteri rappresentò che l’80 per cento dei guadagni dei boss della droga è legato alla vendita di cocaina, e non dalla cannabis.

Formigli non pronunciò parola ma come tutti quelli del suo schieramento politico era ancora convinto di essere nel giusto.

D’altronde quelli come lui e altri soloni progressisti, se il libro finisce a pagine trecento, conoscono anche la pagina trecentouno.

Non bisogna sottovalutare il problema o ne saremo coinvolti e travolti. Molti giovani sono già zombi mentali, intossicati da influencer e cattivi maestri, non facciamoli diventare morti viventi anche dal punto di vista fisico.

Il fentanyl è un mamba sintetico letale.

Maurice Garin

 

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