Firenze: non è cosa nuova

Firenze: non è cosa nuovaFirenze: non è cosa nuova – Purtroppo, non è cosa nuova. Anzi, non sono cose nuove: non è nuova la provocazione; non è nuova la strumentalizzazione; non è nuova – purtroppo – la reazione un po’ codarda di parte della Destra di governo.

Si mettano in ordine i fatti, primariamente. Azione studentesca, a Firenze, decide un volantinaggio davanti alle scuole Michelangiolo. E qui c’è già la prima bizzarria, dal momento che la Questura, prima, e l’immancabile Procura, in un secondo momento, sostengono che potesse trattarsi di una “manifestazione non autorizzata”; bizzarria perché, salvo modifiche degli ultimi anni che non si conoscono, il volantinaggio è sempre stata l’unica attività politica che certamente non ha mai avuto bisogno né di autorizzazione né di comunicazione agli organi di polizia.  Ma tant’è…

I fatti

Giunti davanti all’istituto, i ragazzi di Fratelli d’Italia – come dimostra inequivocabilmente il video diffuso da “il Giornale” – vengono fronteggiati dalla solita combriccola dei “centri sociali”, secondo la quale i giovani fans di Giorgia Meloni non avrebbero diritto a stare lì, a fare propaganda per le loro idee e iniziative.

Sono momenti classici di tensione, con scambi reciproci di insulti e minacce a passare alle vie di fatto e, alla fine, schiaffoni, calci e pugni volano davvero. Per fortuna di tutti – come dimostra anche il parziale video che riprende solo un “frame” della rissa -, senza conseguenze fisiche particolarmente apprezzabili a danno di nessuno.

La scena non è affatto bella – ci mancherebbe altro sostenere il contrario -, ma senza quegli effetti che i militanti politici degli anni ‘70, ‘80 e anche primi ‘90 hanno, loro malgrado, visto o, peggio ancora, sperimentato.

ANSA e le “notizie ufficiali”

E qui, seconda bizzarria: l’Ansa, la prima agenzia di stampa del Paese, quella delle “notizie ufficiali”, invece di verificare la dinamica dei fatti e farne una notizia, decide di pubblicare proprio e solo il “frame” parzialissimo della colluttazione tra due giovani – attenzione!

Con il link oscurato e l’avvertenza che, aprendolo, si potranno vedere chissà quali orrende scene -, lanciano l’allarme – perché non era un “lancio”, quelle poche righe di agenzia, ma un vero grido di paura e spavento – di un “aggressione fascista” nel capoluogo toscano.

Terza bizzarria: i giornalisti dell’Ansa – e, specialmente, chi riveste ruoli direttivi nell’agenzia – dovrebbero diffondere notizie, non costruire teoremi.

Ovviamente, di questa lettura parziale e strumentale dell’accaduto si impossessano subito politici e politichetti della Sinistra, profferendo alti lai e pianti e stridore di denti per la risorgente “violenza squadrista” e puntando il dito contro Fratelli d’Italia e la premier, rei di proteggere e non condannare queste manifestazioni di odiosa intolleranza.

Salvo qualche lodevolissima eccezione e qualche obbligatorio distinguo, la maggioranza della maggioranza cade nella trappola, allineandosi alla lettura “politicamente corretta” degli eventi, affidando il giudizio definitivo alla scontata ricostruzione che ne farà la magistratura.

Magistratura che – sarebbe bello essere smentiti, ma i precedenti non promuovono la fiducia – pur facendo ciò che la Destra di governo ha chiesto, sentenzierà sicuramente che i ragazzi di Azione studentesca hanno usato violenza contro chi pretendeva di zittirli.

Inutile dire che seguiranno espulsioni, reprimende e chissà cos’altro nell’organizzazione giovanile della Meloni.

Cornuti o Mazziati?

Perché, quarta bizzarria, senza denunciare quanto si dirà, ai ragazzi della Destra – per altro, in questo caso, governativa e non – non resta che scegliere tra l’essere “mazziati” o l’essere “cornuti”. Sì, perché se a prenderle sono loro, l’Ansa o le televisioni se ne fregano: tra questo episodio fiorentino e quello precedente, semmai ne esista uno precedente, in cui ragazzi di Azione studentesca alzano indiscriminatamente le mani su altri ragazzi d’opposte tendenze politiche, il divario temporale è di anni; nello stesso arco di tempo, però, sono state decine e decine le aggressioni subite dai “piccoli meloniani” o dai militanti di altre sigle della galassia di destra, senza che mai una volta l’Ansa abbia pensato di farne una notizia sulla “home page” dell’agenzia, nemmeno quando qualcuno è dovuto ricorrere alle cure mediche.

Le reazioni che non ci sono state

Quindi, una prima reazione, da chi oggi è al governo, era lecita attendersela contro questo modo di fare informazione, un po’ troppo militante, sopra a tutto per chi, nel mondo della comunicazione, svolge un ruolo quasi da servizio pubblico.

E se chi può̀ non reagisce a questo sconcio, il destino del piccolo militantello di periferia sarà sempre quello di essere abbandonato a sé stesso, se coinvolto in fatti del genere. Il destino del “cornuto”. Oppure, può̀ scegliere quello del “mazziato”, scendendo in strada o in piazza, accettando di prendere le botte, se qualcuno sostiene che – <avendo la fiamma nel simbolo> – non ha diritto nemmeno a esistere.

E, forse, è meglio che così faccia, visto che, reagendo, tra le poche certezze che avrà ci sarà quella di una dura sanzione penale e civile da parte del Tribunale; contrariamente a chi vuole impedire ai “fasci” di agire sul territorio che, come è scandalosamente ben noto, non paga praticamente mai il relativo conto con la giustizia.

Anche quando le “zecche” vengono individuate, fermate o arrestate, poi, in tribunale, trovano sempre il modo di farla franca.

Anarchici e Centri Sociali

Si pensi alle manifestazioni violentissime – e col sapore nauseabondo di una convergenza d’intenti con le Mafie – per l’abolizione del 41bis che si sono moltiplicate esponenzialmente in tutte le città, con botte e devastazioni praticamente ovunque: quanti “anarchici” o “fiancheggiatori” sono stati arrestati, per così tanti fatti di ampia rilevanza penale? Pochi, pochissimi. Quanti saranno condannati, chissà quando, poi? Anche di meno.

Di questi ultimi eventuali pochissimi, quanti subiranno condanne che determineranno conseguenze effettive sulla loro libertà personale o sul loro portafogli? Nessuno.

Strategia della tensione in sedicesimo?

C’è chi sta pensando a una nuova – probabilmente meno cruenta, ma non altrettanto meno odiosa e pericolosa – strategia della tensione.

È certamente una riedizione in sedicesimo, ma non meno stomachevole e ripugnante.

Per evitare che i giovani che non portano all’ammasso il cervello dove vorrebbe la Sinistra, non solo è necessario difenderli con coraggio, quando si difendono, ma è imperativo farlo su tutti i fronti: politico, mediatico e – questo è ciò che più conta – giudiziario, vigilando sui metri di misura che “PM” e “giudici” adottano e adotteranno per valutare fatti analoghi compiuti da persone di differente colore politico.

Perché è e deve restare personale – e, quindi perseguibile, quando s’infrange la legge – la responsabilità, non la scelta ideale.