Gasparri contro l’aborto

Gasparri contro l'aborto, il PD e le femministe lo contestanoGasparri contro l’aborto, il PD e le femministe lo contestano – Il senatore ha presentato lo scorso 13 ottobre un disegno di legge per tutelare “il diritto del concepito”.

Se è vero che questa legge non andrebbe direttamente ad abrogare la disgraziata legge 194, è pur vero che potrebbe arginare la mole di interruzioni di gravidanza che vengono effettuate in Italia.

Puntuale si è alzata la canea della sinistra e le erinni femministe hanno sputato fuoco e fiamme contro il disegno di legge.

Ciò che la sinistra non accetta è che, prima di difendere il diritto ad abortire, bisogna combattere le cause che portano a questo trattamento.

Violenza sessuale, malattie, indisponibilità economica e scarsa responsabilità sono le più comuni.

Sentiamo femministe urlare, contro la violenza sessuale, ma al contempo accettarla pur di difendere l’aborto.

Umanità o Egoismo?

Dicono che uccidere il feto potenzialmente malato o disabile sia un atto di umanità quando invece è solo la scusa per nascondere il proprio egoismo.

Gli euroclassisti figli di papà sostengono che i figli vadano fatti solo se ce lo si può permettere. Per non vivere sopra le proprie possibilità e sulle spalle dello Stato, discorso che non vale però per i migranti a nostro carico come società.

Tra le nuove generazioni drammaticamente l’aborto è visto come un mero anticoncezionale, in barba al principio di responsabilità e mettendo a rischio la propria stessa salute.

Una rivoluzione culturale

Dobbiamo sopportare infine le lezioni sugli stranieri che ci pagheranno le pensioni perché il paese è in crisi di natalità quando invece basterebbe avere una forte politica di incentivazione alle nascite per invertire la tendenza, cosa non fuori dalla realtà ma che già accade per esempio in Francia.

Per questo prima di tutto occorre una rivoluzione culturale e sociale che renda l’aborto, prima che vietato, non più necessario. Anche i timidi tentativi del centrodestra di arginare il fenomeno possono ben poco se prima non si agisce a monte e senza un’abrogazione completa.

Con buona pace dei femministi vogliamo ricordare loro che, se i loro genitori avessero optato per l’aborto, oggi non li avremmo qui a vomitare stupidaggini qualunquiste e ipocrite.