Il peronismo, un tentativo di analisi – Verso il secondo dopoguerra l’America Latina, contesa tra le due sfere di influenza, da una parte il blocco occidentale e dall’altro quello sovietico; sperimentò una sintesi ideologica attuata poi in forme di organizzazione politica da diversi statisti, per dare a questa regione del mondo una pressoché totale indipendenza dai due blocchi contrapposti.
Juan Domingo Peron
Uno dei fenomeni più significativi è collocabile in Argentina ed è il Giustizialismo, detto Peronismo dal nome del fondatore Juan Domingo Peron. Il cosiddetto Peronismo inizia il 4 Giugno 1943 con un colpo di stato militare sostenuto dalla maggior parte del Popolo argentino, per ottenere una effettiva neutralità del paese durante la Seconda guerra mondiale.
Il colonnello ispirò in qualità di ministro del lavoro e per gli affari sociali, i primi interventi urgentissimi, tra i quali la giornata lavorativa di 8 ore e le assicurazioni obbligatorie.
In seguito al golpe militare, il colonnello fu arrestato, ma dopo la marcia del 17 Ottobre 1945 venne rilasciato, anche se comunque sottoposto a processo. La manifestazione è ricordata come Ei dia de la lealtâd, ed è tuttora considerata la principale commemorazione peronista.
La politica sociale
Il peronismo mutuava dal fascismo italiano una dottrina corporativa basata sulla potenza del sindacato unitario CGT, sulla socializzazione delle imprese proponendo la divisione degli utili e la coogestione delle stesse da parte di lavoratori e datori di lavoro, e prospettava anche, infine, la cosiddetta democrazia organica, da instaurarsi sulla base delle idee sopracitate.
Durante Ia prima presidenza del colonnello Peron nel 1946, le grandi proprietà anglo statunitensi vennero socializzate, Cioè poste sotto II controllo di imprenditori e lavoratori argentini
Il nuovo corso politico voleva risolvere a vantaggio anche l’annoso dissidio anglo-argentino per le isole Malvinas, essendo queste a maggioranza argentina.
Un ruolo equidistante tra Mosca e Washington
Veniva inoltre data a una parte dell’esercito forza di mediazione in ultima istanza sui conflitti sociali più gravi, almeno per quanto riguardava la soppressione di forze antinazionali, o considerate tali come il capitalismo e il comunismo internazionali, presenti in Argentina, visti anche come imperialismo non solo economico, ma anche politico, per effetto di ingerenze continue di Regno Unito e USA, oltre che i tentativi di infiltrazione dell’Unione Sovietica. Memore dei successi di Mussolini in Italia il colonnello Peron inserì le encicliche sociali più importanti addirittura nella costituzione Argentina in un tentativo di riforma costituzionale inizialmente riuscito, ma che alla radice cozzava con lo spirito di leggi anticlericali, che per paradosso lui stesso inasprì sotto la sua prima presidenza. A questo si pose rimedio diminuendo il culto della personalità del presidente della repubblica; culto presente da sempre nella storia Argentina fin dai tempi della indipendenza del paese.
Il movimento Montonero
Il Giustizialismo si avvalse di un appoggio paramilitare, che diede origine al movimento Montonero, i fautori assieme alla parte dei giustizialisti nelle istituzioni, del ritorno di questa figura atipica di politico e militare. I Montonero furono presto epurati, anche per volere dello stesso Peron, dalle fazioni comuniste, in quanto lo stalinismo era ritenuto inapplicabile alla realtà nazionale Argentina. Per i suoi contenuti patriottici e sociali insieme dunque, il peronismo sì configura come il socialismo nazionale argentino. Il peronismo è di fatto artefice anche del suffragio universale in argentina, avendo al suo interno, tramite la first lady Evita, promosso parità e emancipazione delle donne.
Evita
Evita fu nominata ufficialmente guida spirituale dell’Argentina., in quanto promotrice della nuova visione sociale e patriottica che si voleva dare al nuovo stato argentino.
Peron affidò alla moglie il segretariato sociale, che nelle sue intenzioni aveva importanza previdenziale Questo ufficio aveva la funzione di dialogare con i sindacati su temi come adeguamento di Salari e assistenza ai bisognosi, in stretto rapporto con la Fondazione per l’aiuto sociale.
Evita Peron aveva anche come obbiettivo una riforma scolastica secondo le idee di Maria Montessori, riforma rivolta in favore dei ceti popolari, e la casa di proprietà come diritto inalienabile anche per i poveri, prevenendo quindi persino la odierna usura sui mutui.
L’epilogo dell’esperienza peronista
Nonostante Peron venisse costretto in esilio dalle potenze che aveva osteggiato, tornò dopo 18 anni, negli anni 70,ma non riuscì ad attuare il suo programma, morendo prematuramente, lasciando il potere alla sua terza moglie,(Evita era morta durante il primo mandato del marito)e le sue riforme furono stroncate ferocemente da suoi avversari con una dittatura militare ferocissima, che diede luogo, tra le altre cose, al fenomeno tristemente note dei “desaparecidos”.