Il diritto all’aborto nella costituzione europea

Il diritto all’aborto nella costituzione europeaIl diritto all’aborto nella costituzione europea – Il premio Nobel per la letteratura del 2022 Annie Ernaux, propone, a conferma della tendenza a premiare personaggi fedeli alla narrazione del pensiero unico neoliberale, di inserire l’aborto nella costituzione europea. L’affermazione dell’ottantaduenne è stata datta lo scorso lunedì 24 ottobre presso il cinema Medica per la proiezione del film “I miei anni in Super-8” che la scrittrice francese ha realizzato insieme al figlio David Ernaux-Briot.

I demoni dell’Occidente

Nell’opulento occidente, la democrazia rivela tutti i suoi limiti e i suoi intenti più infingardi. In democrazia il liberismo conduce la società a sottostare prima d’ogni altra cosa ai dettami di economia, non importa se devastante per chi è costretto ad adottarli e tale supremazia economica si impone su tutto, anche sull’etica e sulla vita. Comanda il capitale e la società deve ruotare attorno al dogma del dio denaro.

La piaga della denatalità

La signora in questione è dunque uno stenuo difensore di questa pseudo civiltà servile, in cui le donne sono costrette a lavorare una vita per guadagnare un magro stipendio, ricattate nella scelta di decidere se essere o madri o lavoratrici, schiave del consumismo sfrenato e di una logica fuorviante che svuota di valori lo spirito di molti per riempire di monete le tasche di pochi. Il calo delle nascite, l’aumento dei divorzi, l’immigrazione di massa, l’elevato numero di aborti, sono i valori che le menti che si autocelebrano eccelse, in Europa, soprattutto a Bruxelles, e, più in generale, del mondo occidentale, pretendono di esportare come le bombe democratiche americane.

Dov’è l’Europa?

Dov’è quell’Europa dei popoli, delle tradizioni, della vita, dell’abbondanza per tutti? L’Europa che affonda le sue radici nel Cristianesimo, che faro di civiltà, illumina il mondo? Occorre una rivoluzione culturale, dopo aver studiato e compreso quanto fu grande l’Europa della Tradizione nel passato che oggi tanti come la Ernaux, disprezzano.

Giustino D’Uva