Il PD del qatar-gate riesuma l’antifascismo – “Divieto di propaganda eversiva fascista e neofascista” e “Divieto di intestare la toponomastica a esponenti del partito fascista o dell’ideologia fascista”.
L’editto staliniano, degno dei tempi post Rivoluzione russa, è stato emesso tramite due proposte di legge presentate in conferenza stampa alla Camera, da una serie di epigoni tra i più insulsi e voltafaccia della sinistra: Fiano, Boldrini e Fratoianni.
Il PD gioca la carta antifascismo
Un’ennesima risibile operazione, che oggi però assume un ulteriore significato rispetto ad analoghe iniziative – altrettanto inutili – di cui il PD è stato fautore in passato.
La sinistra, oggi alle prese con uno scandalo di proporzioni internazionali, legato alle tangenti provenienti da Qatar e Marocco, che rischia di travolgere l’intero establishment democratico, cammina in equilibrio sul filo del rasoio. Sono coinvolti, infatti, diversi europarlamentari o ex europarlamentari PD, peraltro riconducibili agli affari con le ONG.
Quale migliore diversivo dunque – questa è l’idea geniale degli esponenti PD dal QI altissimo – se non gettare fumo negli occhi all’opinione pubblica, tornando ad agitare lo spettro del Fascismo?
Eppure, stavolta la magia rossa non funzionerà.
Il PD è troppo distante dalla realtà sociale del Paese per avvedersi che l’antifascismo è un disvalore anacronistico e che i problemi attuali dell’Italia e degli italiani sono ben altri: crisi economica, degrado etico e sociale.
Depistaggio storico
Ragion per cui, la sinistra può continuare a camminare lungo la via del depistaggio storico e contemporaneo. Le pale usate per coprire la verità dei fatti siano essi riconducibili al passato o al presente, torneranno utili per scavarsi la fossa. Il PD è ai minimi storici e, grazie a Dio, rischia seriamente l’implosione e l’estinzione, privo quale è di una leadership credibile ed in balia di un furore ideologico retrivo ed antinazionale.