Qatar-gate: coinvolti i servizi segreti e 60 europarlamentari

Qatar-gate: coinvolti i servizi segreti e 60 europarlamentariQatar-gate: coinvolti i servizi segreti e 60 europarlamentari – Si allarga lo scandalo “Qatar-gate”, che coinvolge anche il Marocco, diversi servizi segreti e almeno 60 europarlamentari.

Non mancano all’appello gli esponenti della sinistra buonista italiana: le prime ammissioni giungono dall’europarlamentare Cozzolino, il quale ha dichiarato che ciò che ha fatto, lo ha per i soldi, come se, per sua stessa ammissione, ne avesse avuto bisogno.

Un sistema criminale

Voglia di strafare, brama di denaro, il potere logora chi non ce là e quando ce l’ha si supera il limite, si accettano corruzione e speculazione sulle spalle della gente comune, sulla pelle dei migranti, guarda caso da parte di coloro che si dichiarano accoglienti.

Siamo alla scoperta dell’acqua calda, inutile meravigliarsi adesso, quando sono quasi ottant’anni che la storiella si ripete, con il ricambio generazionale e sempre più soldi, con il tempo anche la corruzione subisce una rivalutazione.

Dietro le ONG, gli accordi internazionali, la UE, il traffico di esseri umani continua nell’interesse di pochi ad importare nuovi schiavi e guadagnare sempre più profitti.

Il Marocco

Accordi pilotati, come quelli in essere con Panzeri, che hanno favorito l’ingerenza del Marocco nei mondiali del Qatar, dove, evidentemente, era previsto tutto: chi doveva lavorare per la costruzione degli stadi, quelli messi al servizio della macchina organizzativa del mondiale.

D’altra parte, abbiamo visto il Marocco qualificarsi tra le prime quattro squadre: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Bruxelles trema

Siamo di fronte a fatti gravissimi, una corruzione internazionale di vasta portata. Ogni giorno che passa vengono alla luce nuovi sviluppi, seguiti dii servizi di informazione di Bruxelles, che per il momento hanno fatto partire mandati per interrogatori. Colpito da uno di questi avvisi anche un nome famoso, l’Onorevole Moretti che, tuttavia, al momento respinge le accuse.

Concludendo, dunque, quello a cui assistiamo è davvero l’apoteosi di un sistema economico marcio ed in profonda crisi; una crisi economica, sociale, morale, spirituale, in fallimento completo, davanti alla quale i popoli europei dovrebbero ribellarsi.

La destra non attacca

Giorgia Meloni, dinanzi a tutto questo, commenta con frasi di rito. La sua è solo vana retorica, poiché la Meloni di sovranista e patriota ha solo la chiacchera. Lei e il suo governo liberal conservatore sono solo la prosecuzione di una politica di convenienza e scambio.