Incontro Meloni Von der Leyen all’ombra dell’agenda Draghi

Incontro Meloni Von der Leyen all’ombra dell’agenda DraghiIncontro Meloni Von der Leyen all’ombra dell’agenda Draghi – A distanza di poco più di due mesi dalla prima volta, la Meloni, presidente del Consiglio ormai di casa e perfettamente a suo agio nei meandri di Palazzo Chigi, ha incontrato nuovamente Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea.

Sintonia totale

A differenza della diffidenza – almeno di facciata – del primo incontro, stavolta tra le due c’è piena convergenza e sintonia. Ridono e scherzano, come due vecchie amiche davanti ad un caffè.

Peccato, però, che stessero discutendo dei destini dell’Italia. A riguardo, la Meloni ha chiesto timidamente delle modifiche al PNRR, che secondo lei sarebbero necessarie per il rilancio dell’economia nazionale, ed – ancora una volta – una risposta comune dell’Unione Europea al problema migratorio.

L’Italia a catena stretta

Apparentemente, le due leader hanno convenuto su entrambi i punti, eppure sappiamo bene che la vaghezza dei termini e la fumosità del discorso si tradurranno in un nulla di fatto per l’Italia, cosicché la Meloni non potrà fare altro che continuare pedissequamente ed inopinatamente l’agenda Draghi.

D’altra parte, tra le due c’è piena uniformità di vedute sulla guerra Ucraina, a proposito della quale nulla è lasciato al caso, perché è decisamente più importante che l’Italia sia allineata alle esigenze geopolitiche atlantiste, piuttosto che il benessere degli italiani.

Nel segno di Draghi

Dunque, da questo incontro la Von der Leyen può essere ulteriormente rinfrancata. Anche con il governo dei sedicenti patrioti la sottomissione dell’Italia a UE e Nato è garantita.

D’altro canto, il PNRR non garantirà affatto l’uscita dell’Italia dalla crisi, ma servirà solo a perseguire altri capisaldi ideologici dell’agenda globalista. Mentre sull’immigrazione l’Italia sarà sempre più sola, tanto più durante l’attuale presidenza del Consiglio europeo da parte della Svezia, che non ha alcuna intenzione di promuovere a un ricollocamento dei migranti a livello continentale.

Tirando le somme, Bruxelles può continuare a sorridere; Roma, invece, meno, anche perché l’economia del Paese è disastrata e con la Meloni non potrà che peggiorare, prona qual è agli interessi anti nazionali di Washington.