Intervista a Simone Grandi, Presidente di Etruria 14

Intervista a Simone Grandi, Presidente di Etruria 14Intervista a Simone Grandi, Presidente di Etruria 14 – Recentemente l’associazione Etruria 14, aderente alla Rete dei Patrioti, ha realizzato una bella iniziativa nella propria sede di Prato che ha visto oltre 100 patrioti trascorrere una giornata e una serata di gioia e militanza. In tempi di disimpegno e stanchezza come questi, l’impegno concreto e diretto che non si limita ai social o alla politichetta “ufficiale” ma aggrega e mobilita realmente tante persone costituisce un segnale forte per Prato e per tutta la Toscana.

Ne parliamo col Presidente, Simone Grandi.

Simone, puoi parlarci di questa giornata, del suo significato e di come si è svolta?

La giornata del Memoriale rappresenta da sempre per la comunità di Etruria 14 uno degli appuntamenti più importanti e sentiti di tutto l’anno. È la giornata in cui ci fermiamo per ricordare un nostro militante scomparso prematuramente, giornata che si svolge ormai da 13 anni, in cui alterniamo un momento sacro di raccoglimento intimo al cimitero, riservato ai soli membri della comunità, e un momento più conviviale, generalmente composto da una cena sociale e da un concerto identitario. Quest’anno la cerimonia, se vogliamo, è stata ancor più sentita, in quanto la prima nuovamente completa, dopo i due anni in cui si era svolta in maniera ridotta a causa delle limitazioni imposte dal governo a causa del Covid, e ha visto una massiccia presenza di appartenenti alla nostra comunità e di camerati venuti da altre città, ai quali va, nuovamente, il nostro ringraziamento.

Quando e come nasce Etruria 14? La Toscana è nota come una regione “rossa”: cosa ha comportato per voi questa situazione?

Etruria 14 nasce da un gruppo di amici e persone che orbitavano nell’area della destra pratese, e che a un certo punto hanno sentito l’esigenza di un impegno più concreto e diretto nei confronti di quelli che erano e sono tutt’ora le problematiche che caratterizzavano la nostra città. L’esigenza di una coscienza locale, che non dovesse attendere disposizioni o permessi da Roma, ma che desse la possibilità di un impegno diretto, concreto e, laddove necessario, rapido.

Ultimamente i militanti di Etruria insieme a quelli del Movimento Nazionale hanno preso parte anche a trasferte importanti come a Bologna il 1° Maggio, a Predappio e nelle Marche per portare aiuti concreti nelle zone alluvionate. Puoi dirci in sintesi quali sono state le attività di Etruria 14 negli anni?

Le attività di Etruria 14 nel corso degli anni sono state numerose e svariate. Si va dai più semplici volantinaggi nei quartieri cittadini e dalla realizzazione di striscioni di protesta o di ricordo, fino al contrasto più reale e concreto all’amministrazione comunale in tutte le sue forme ed estensioni: contro quello che è un vero e proprio business dell’accoglienza che ha trovato a Prato terreno fertile, contro un’immigrazione senza controllo e freno, contro la piaga delle occupazioni abusive di garage e scantinati da parte degli extracomunitari fino alla lotta per la legittimazione della legittima difesa. È stata storica, a Prato, la nostra battaglia contro la realizzazione della moschea per la comunità islamica. Senza dimenticarci azioni a favore della comunità, come ad esempio aiuti alimentari e non, ed anche aiuti a favore dell’associazionismo volontario come la nostra annuale raccolta di coperte per il canile di Prato.

Entrando nella vostra sede si nota subito quanto la comunità che la frequenta sia completa, diciamo: giovani e veterani, uomini e donne. Come è vissuta la sede dai militanti? Quali sono le attività interne?

Fin dalla sua nascita lo spirito che ha animato Etruria 14 è il senso di cameratismo e di “fare comunità”. In questa direzione ci siamo sempre mossi, e devo dire che lo scopo è stato raggiunto in quanto ad oggi la sede non è vista come una fredda sede di partito, ma come una casa per tutti i militanti e simpatizzanti che la frequentano. Per quanto riguarda le attività interne, esse vanno dalle più ludiche, come ad esempio le serate di apertura due giorni alla settimana, dove l’attività del pub fa da padrona, ad attività più prettamente politiche, come le serate di riunione dei soli militanti, dove vengono pianificate e realizzate quelle che sono le azioni che, su Prato, ci vedono protagonisti indiscussi. L’ampio spazio che abbiamo a disposizione è stato allestito per ospitare oltre alle più comuni cene, anche eventi culturali quali concerti e conferenze.

Appare evidente che insieme a dirigenti e militanti, Etruria può contare su numerosi simpatizzanti a Prato e provincia: quali sono gli ambienti nei quali l’associazione si è radicata maggiormente?

L’Associazione ha sempre avuto come “bacino di utenza” quello della classe lavoratrice. Operai, tessitori, fabbri, persone comuni, che hanno da sempre vissuto la strada. Strada alla quale Etruria 14 ha sempre guardato, preferendola ai salotti e alle stanze delle poltrone, facendoci guadagnare quella fiducia e quel rispetto di cui oggi godiamo.

Di recente, all’associazione è stato negato il permesso di svolgere una iniziativa di piazza evidentemente un po’ scomoda per qualcuno. Puoi dirci di cosa si trattava?

Anche quest’anno, come purtroppo ormai da troppi anni succede, ci è stato negato il permesso di svolgere una semplice, seppur sentita, cerimonia in onore di quelli che a Prato chiamiamo “i martiri del Castello”. Si tratta di un capitolo buio della storia cittadina, che è stato volutamente tenuto “segreto” per decenni: l’eccidio che i partigiani rossi fecero all’alba della “liberazione” della città ai danni di cittadini disarmati, che avevano la sola colpa di non aver cambiato casacca dopo l’8 settembre. Purtroppo, ancora oggi, nel 2022, qualcuno ha paura di ricordare le colpe dei propri padri politici, preferendo, invece di fare ammenda, il perpetrarsi di quella che è una delle offese più grandi che si possa fare: il non ricordo. L’amor di Patria inizia dal locale, dal campanile di appartenenza e lo stesso nome rimanda alle radici storiche più antiche e profonde della Toscana: quelle etrusche appunto.

Puoi parlarci del rapporto tra Etruria 14 e l’identità pratese? Quali sono a tuo avviso, i maggiori pericoli per questa identità oggi?

La salvaguardia e il tramandarsi dell’identità pratese è sempre stata uno dei nostri punti cardine. È anche intorno ad essa che, se vogliamo, è nata e vive Etruria 14. In una città che ha sempre abbuiato la propria storia, la propria cultura e soprattutto la propria fierezza, Etruria 14 è da sempre il faro che squarcia questo buio. Viviamo una realtà particolare, con una comunità straniera che in proporzioni non ha nulla da invidiare, in negativo, a città come Milano e Roma, e che, grazie alla connivenza di troppi pratesi e delle varie giunte comunali che si sono susseguite dal 1946 in poi, è cresciuta a livelli esponenziali. Senza andare a scomodare la comunità cinese, per cui siamo tristemente famosi, mi preme evidenziare quanto anche le comunità di altre etnie stiano ormai prendendo il sopravvento. È una bomba a orologeria, che, se non disinneschiamo, ci renderà, in un futuro non troppo lontano, non differenti dalle Banlieu parigine.

Etruria 14 ha aderito al progetto “Rete dei Patrioti” e ne costituisce oggi uno dei punti di forza in Toscana. Puoi parlarci di questa scelta in rapporto alla situazione nazionale? Quali saranno le attività nel futuro?

Sono, e siamo, convinto che il grande male della Destra in Italia sia sempre stato il suo essere frammentata in mille sigle, in mille partitini, in mille “ducetti” che non hanno nessuno scopo se non quello, appunto, di renderci più divisi e fragili contro le altre forze politiche. Questo purtroppo è il nostro cancro, quello che ci differenzia invece da altre realtà europee dove l’estrema Destra riesce ad essere rappresentata anche nei vari parlamenti. Abbiamo accolto e guardiamo con fiducia il progetto “Rete dei Patrioti”, in quanto per la prima volta nel nostro Paese si tenta di creare una casa comune dell’estrema destra dove non esistono personalismi, dove si può remare tutti dalla stessa parte senza perdere per questo il proprio particolarismo. Se mi chiedi quali sono le attività del futuro, abbiamo in programma anche quello di aprire una palestra per i giovani pratesi ma più in generale, ti posso dire che le nostre iniziative saranno quelle che ci hanno sempre visti protagonisti nella nostra città: il guardare e il combattere i problemi con gli occhi dei cittadini, e non come mero slogan elettorale trito e ritrito, ma come realtà operante.