La Serracchiani e la débâcle della sinistra

La Serracchiani e la débâcle della sinistraLa Serracchiani e la débâcle della sinistra – La sinistra fa tenerezza, ancora non ha capito che la sua è stata una débâcle a confronto della quale Caporetto potrebbe sembrare una vittoria. Una débâcle che indurrebbe chi l’ha votata a presentarsi davanti al portone di Botteghe Oscure per pretendere una spiegazione. Almeno così avrei fatto io se l’MSI avesse rimediato quel popò di figura di merda.

La Serracchiani messa a tacere

Per quale ragione è stata una débâcle così totale? Semplice: per totale idiozia della sua classe dirigente. Un’idiozia confermata da una delle sue esponenti più in vista, la Serracchiani, che ha accusato la Meloni di voler le donne un passo indietro agli uomini alzando la palla così in alto da permettere alla Premier di replicare “Onorevole Serracchiani, mi guardi, le pare che io stia un passo indietro agli uomini?. Nessuna replica era possibile oltre al silenzio, quel silenzio che segue le figure di merda. Questa gustosa scenetta ha chiuso ogni partita: da questo momento qualsiasi cosa dica la sinistra si dà per assodato che dica idiozie.

Di idiozie grandi come grattacieli la sinistra ne ha dette e fatte a iosa almeno a partire dal ’45 quando voleva sovietizzare l’Italia e le ha reiterate nel ‘68 andando dietro a una contestazione giovanile che l’aveva superata a sinistra e poi gabbata con l’amore libero e il libero spinello.

In seguito, nel decennio ‘70 facendo contorsioni dialettiche è arrivata a prendere le distanze dal terrorismo rosso senza rinunciare a chiosare che le BR erano compagni che sbagliavano; e poi casca il muro di Berlino, la rossa primavera si stinge, i soldi da Mosca diminuiscono, i compagni diventano piccoli borghesi e la sinistra si fa superare ancora a sinistra dai radicali.

Ma ecco che la sinistra risorge a nuova gloria esibendo, in sostituzione di Togliatti e di Berlinguer, un nuovo padre nobile: Prodi.

Dalle fabbriche a Capalbio

Poi D’Alema diventa Presidente del Consiglio, l’Italia che ripudia la guerra bombarda Belgrado, gli operai che erano diventati piccoli borghesi con l’Euro ridiventano operai, calano gli stipendi e le tutele sociali ma nel contempo aumentano stipendi e tutele sociali per i padroni senza che la sinistra muovesse un dito.Anzi quando da Capalbio muove un dito, lo muove a favore della finanza perché ormai è assodato che la classe operaia non va in paradiso.

Però da Capalbio, la sinistra, qualcosa di importante lo fa: mantiene alta la vigilanza antifascista ma soprattutto, parliamoci chiaro, in maniera totalmente idiota va dietro a tutte le peggiori idiozie di questo mondo: l’accoglienza forzosa dell’emigrazione clandestina, l’ideologia green e la green economy, i diritti LGBT, e qualche idiozia funesta e funerea come il diritto all’aborto e all’eutanasia.

E adesso sbraitano perché il nuovo governo vuol alzare il tetto al contante e contemporaneamente la Boldrini (un altro fenomeno quanto a scarsità di neuroni) denuncia il fatto che il partito della Meloni si chiama Fratelli d’Italia e non Fratelli e sorelle d’Italia.

Pensandoci bene, forse quella improvvida frase sparata da una livorosa Serracchiani al fianco di un altrettanto livoroso Letta non era poi la più grande delle cazzate con le quali la sinistra ci ha dilettato per una settantina d’anni – più o meno lo stesso lasso di tempo in cui ha imperversato il comunismo (dal 1917 al 1989) -.

In fondo c’era da aspettarsi di peggio.

Corrado Corradi