Lettera ai maschi di oggi

Lettera ai maschi di oggiLettera ai maschi di oggi – Cari uomini, rarissimi gentleman d’Italia e dei Paesi limitrofi, signori ormai in ritirata, maschi vogliosi di diventare uomini. Una preghiera, una sola: reagite!

Vi prego di reagire, e con ardore, a chi non vi ha mai insegnato le buone maniere o a chi pretende le dimentichiate.

Reagire al cafo-femminismo

Vi prego di reagire, con coraggio, al cafo-femminismo galoppante che, in pochi decenni, ha annullato totalmente, in nome della maleducazione paritaria, le distanze tra noi donne e voi.

Non credete più, per favore, a ciò che vi han fatto credere: non dovete trattarci come trattereste un uomo, non dovete parlarci come parlereste ad un uomo, non dovete comportarvi come vi comportereste difronte ad un uomo.

Se lo fate, siete vittime, forse innocenti, di una propaganda idiota.

Parafrasando un’espressione felicissima di un’amica siciliana: “abbiate il senso della donna!”.

Noi donne, quando lo siamo davvero, distiamo da voi anni luce, per sensibilità, per intelligenza e per volontà.

Non nel senso che eccelliamo o difettiamo gravemente rispetto a voi, ma nel senso, ovvio, ma ormai ignorato, che siamo profondamente diverse da voi.

I disastri del ‘68

Crederci uguali è una follia che solo il Sessantotto poteva partorire. Lo so che nella vostra vita avete incontrato una pletora di campionesse di salti in lungo e in largo, di signore sgamatissime, di palestrate esaltate, di navigatrici di mille mari, di playgirl da night.

Lo so che ne avete viste di femmine scalmanate e di donne scapestrate, di quasi maschi maleducate come orango, di virago da pelle d’oca, di sproloquiatrici di borgata, di metalmeccanici con le tette.

So anche che avete cercato di domare professioniste dal curriculum borioso, generalesse sputafuoco e colonnelle youporn.

Lo so, ma sono certa che, anche loro, in fondo, sognano altro e hanno nostalgia di quel che non sono mai state – donne – e di quel che non hanno mai avuto – uomini veri – sicuri, gentili.

Recuperare la galanteria

Vorrebbero e non osano essere donne.

Vorrebbero e non riescono ad avere – anche perché quasi inesistenti sul mercato – uomini che abbiano cura di trattarle da donne pure nei modi, usando un linguaggio decente quando a loro si rivolgono, non temendo di apparire deboli mostrandosi galanti.

Aprite di nuovo il libro delle buone maniere, signori, corteggiate chi lo merita, scappate da chi è già a disposizione senza avervi dato il tempo nemmeno di presentarvi, apprezzate chi si fa apprezzare, non temete i rifiuti (siete uomini, non adolescenti complessati), imparate a riconoscere, in una donna, la classe e il gusto, non solo la taglia del reggiseno.

Non usate esclusivamente WhatsApp per essere presenti.

Siate generosi anche se poveri: non fatele pagare il conto nemmeno se dormite in roulotte, nemmeno se, disoccupati da dieci anni, dovrete fare una rapina a mano armata per racimolare i quattrini.

Non fatevi offrire neanche un bicchier d’acqua, piuttosto soffrite tutta la sera per l’arsura.

Una donna che paga in vostra presenza, può fingere indifferenza, ma nutre disprezzo.

Se San Paolo, che conosceva profondamente la natura umana, esortava i mariti ad esser pronti a dare la vita per le loro mogli, come potete pensare che una donna normale possa davvero amare un uomo che per lei non è disposto nemmeno a scendere in garage?

L’aspetto fisico

Dunque, non permettete che sia lei a venire a prendervi sotto casa a meno che non abbiate il bacino fratturato e i due femori in trazione.

Se li aveste, sarebbe comunque meglio vi accompagnasse un amico! Una donna costretta a macinare chilometri per vedere il suo amato lo amerà di meno ad ogni chilometro e, cammin facendo, potrebbe trovarne uno che non ha paura di fare ogni sera tre ore a dorso di mulo solo per stare un quarto d’ora in sua compagnia.

Quando siete con lei avete il dovere di valorizzarla non perché la donna non valga senza di voi, ma perché, più di voi, ha bisogno di riconoscimenti, di apprezzamenti e di conferme.

L’aspetto fisico è molto più importante per lei che per voi.

Chi non fa sentire bella e desiderata la propria donna, delle donne non ha capito nulla. Quando uscite insieme, siate ballerini di tango: conducete il gioco e la conversazione.

La serata la dovete organizzare voi ed è preferibile sbagliare una scelta che farla fare a lei. Ricordate sempre: trascorso un normale lasso di tempo per conoscersi, non fate giochetti, non mettetela in sala d’ attesa.

Probabilmente vi cercherà, ma non vi apprezzerà. Vi considererà un insicuro e si sentirà insicura. Meglio un no che un ni.

Un rapporto che vive solo grazie all’iniziativa di lei, è un rapporto stonato che avrà vita, se non breve, comunque travagliata.

La facilità

Sappiate che colei che voi conquistate con grande facilità con altrettanta facilità si farà conquistare da altri, perché quelle donne sono così.

Sappiate anche che chi vi sembra castellana raramente è mandriana di porci.

Se finge ve ne accorgerete presto, se non finge ed è davvero una difficile conquista, molto probabilmente lo sarà stata anche in passato e lo sarà in futuro, perché non si tradisce mai la propria natura.

E voi, gentiluomini conclamati o in fieri, non tradite la vostra.

Vedrete che, se onorerete la vostra indole e il vostro ruolo, sarà naturale per le donne, quelle fedeli a se stesse, essere fedeli anche a voi, amarvi e rispettarvi in quel modo tenero e dolcissimo che è proprio del loro animo.

Irma Trombetta