Morale sinistra ed emergenza antifascismo: intervista a Francesca Totolo

Morale sinistra ed emergenza antifascismo: intervista a Francesca TotoloMorale sinistra ed emergenza antifascismo: intervista a Francesca Totolo – Francesca Totolo, collaboratrice del Primato Nazionale, scrittrice, studiosa di geopolitica, particolarmente attenta ai temi dell’immigrazione e della globalizzazione, autrice di quattro libri con la Altaforte Edizioni: Inferno Spa: viaggio tra i protagonisti del business dell’accoglienza (2019), Coronavirus: tutto ciò che non torna sull’epidemia che ha scosso il mondo (2020), La morale sinistra: il vero volto dell’antifascismo (2021) e Emergenza antifascismo: dagli anarchici ai centri sociali, mappa delle violenze rosse in Italia (2022).

Cronache antifasciste

Gli ultimi due sono di prepotente attualità, soprattutto dopo la manifestazione antifascista di Firenze dello scorso 4 marzo e l’ignobile “accoglienza” riservata al sottosegretario Frassinetti, andata a commemorare Sergio Ramelli.

Abbiamo intervistato l’autrice a questo proposito.

La manifestazione del 4 marzo a Firenze si è svolta a poche ore dalla notizia del rinvio a giudizio di 8 membri dei collettivi universitari di Bologna per aggressione, lesioni e rapina ai danni di militanti di Azione Universitaria. Di questa violenza, nel corso di un corteo che si annunciava, per l’appunto, “contro la violenza” nessuno ha parlato. È la doppia morale a cui ti riferisci in “Morale sinistra”?

Esattamente. Negli ultimi 70 anni, l’apparato della sinistra ha creato un vero e proprio sistema attraverso l’occupazione gramsciana dei posti di potere: dai media all’editoria, passando per la magistratura, come ha svelato lo scandalo Palamara, e per la scuola.

Nei miei ultimi due libri, tratteggio proprio la differenza in cui vengono trattate certe notizie: il Pd è il partito con più condannati e indagati, mentre gli antagonisti e gli anarchici sono i responsabili delle violenze, delle guerriglie e degli attentati degli ultimi dieci anni.

Per quanto riguarda il vile pestaggio dei militanti dei collettivi rossi contro un gruppo di Azione Studentesca a Bologna, nessun partito di sinistra ha battuto ciglio. Invece, per la rissa fuori da un liceo di Firenze, Pd, M5S, sindacati, Anpi e movimenti antifascisti hanno organizzato addirittura un corteo alla presenza di tutti i capi politici.

I media del mainstream hanno completamente ignorato, nel corteo fiorentino del 4 marzo, la ricomparsa di simboli e slogan che rimandano gli anni più bui della violenza rossa. A tuo parere Elly Schlein imbarcherà le frange più estreme, non tanto minoritarie?

Visto che il nuovo segretario Elly Schlein, non si è dissociata dai cori e dagli slogan che rimandano ai tempi più oscuri dell’antifascismo militante, credo che sia naturale che le frange dell’estremismo rosso confluiranno nel Partito Democratico.

Ciò è già successo, peraltro, alle ultime elezioni della Regione Lazio: due candidati erano espressione del centro sociale occupato Spin Time Labs di Roma, dove il Pd è sempre andato a caccia di voti. Proprio nel palazzo occupato, nel 2021, si è svolto un incontro tra i candidati alle primarie del Partito Democratico prima delle elezioni del Comune di Roma.

L’anno precedente, Elly Schlein e Laura Boldrini aveva preso parte a un forum, finanziato dalla fondazione di George Soros, riguardante l’immigrazione proprio in quello stabile. Infatti, ora il Campidoglio del sindaco Roberto Gualtieri sta avviando le pratiche per acquistare lo Spin Time Labs e, quindi, eliminarlo dalla lista degli sgomberi della prefettura, graziando il movimento rosso che lo ha occupato.

Non solo: due occupazioni rosse a Napoli, tra cui l’Ex Opg “Je so’ pazzo” dove è stato fondato il partito Potere al Popolo, e una a Roma verranno ristrutturate con i fondi del Pnrr. Proprio nel libro “Emergenza antifascismo”, ho elencato tutti i regali del Pd agli antagonisti dei centri sociali.

I tuoi sono libri molto coraggiosi, già a partire dai loro titoli. Come sono stati accolti dal mondo antifascista?

Diverse sezioni dell’Anpi e i movimenti antifascisti hanno cercato di boicottare le presentazioni di “Emergenza antifascismo”.

Ciò era già successo con i miei libri precedenti. Purtroppo per loro, la verità sulla violenza dell’antifascismo militante non può più essere ancora censurata.

Al solito coro, si è aggiunta anche la stampa allineata che mi ha pure accusato di fare propaganda neofascista senza aver letto mai un mio libro.

Se lo avessero fatto, avrebbero scoperto che sono libri di inchiesta giudiziaria. Infatti, sia “La morale sinistra” sia “Emergenza antifascismo”, riportano solamente gli atti giudiziari e le sentenze riguardanti il Partito Democratico, la galassia antagonista e quella anarchica.

Hai ricevuto sostegno dagli ambienti di centrodestra? E, più in generale, come giudichi l’atteggiamento del centrodestra rispetto alla violenza sia verbale che fisica degli antifascisti?

Purtroppo, il centrodestra non ha imparato nulla dal sistema gramsciano perpetrato dalla sinistra. Invece di controbattere nel merito e ingaggiare una battaglia identitaria e valoriale, preferisce chiedere patentini di democrazia al Pd.

Questo si è visto recentemente dopo la rissa davanti al liceo Michelangiolo di Firenze: nessun dirigente di Fratelli d’Italia si è speso in difesa dei ragazzi di Azioni Studentesca, colpevoli solo di voler portare la loro idea nelle scuole attraverso un volantino.

Non basta urlare alla violenza degli antifascisti militanti. È necessario anche supportare i giovani che scendono in strada sotto le insegne dei partiti di destra, senza alcun timore di indispettire la sinistra che, da sempre, coccola e sostiene i collettivi rossi.

Questo tipo di reticenza ha causato l’estremizzazione di tanti ragazzi durante gli anni ’70.

In “Emergenza antifascismo”, tra le altre cose, presenti anche una mappatura delle zone d’Italia in cui gli antifascisti militanti sono più attivi. Quali sono le città più critiche?

L’Italia è occupata territorialmente dall’antifascismo militante. Pochissime città non subiscono la violenza degli antagonisti.

Ora le città più calde sono Torino, dove è stata smantellata la rete di Askatasuna con il rinvio a giudizio dei leader storici accusati di associazione a delinquere e dove sono stati condannati i capi della cellula anarchica Fai-Fri, Padova, Firenze e Roma.

A Napoli, invece, gli antagonisti si sono calmati dopo essere entrati in consiglio comunale grazie a Luigi De Magistris. A proposito della guerriglia urbana inscenata a Torino per chiedere la cancellazione del 41 bis ad Alfredo Cospito, gli anarchici sposano l’antifascismo militante visto che, negli ultimi dieci anni, hanno collocato bombe davanti alle sedi di partiti e movimenti di destra.

Ad esempio, a Firenze, due anarchici sono stati condannati per l’attentato dinamitardo del Capodanno 2017 alla libreria “Il bargello”, spazio culturale legato a CasaPound.

In quell’occasione, un artificiere della polizia perse una mano e un occhio. Per capire al meglio il collegamento tra la sinistra istituzionale e l’estremismo rosso del “vietato vietare”, è utile ricordare che, durante le restrizioni dovute al Covid, gli antagonisti sono scomparsi dalle piazze e non hanno organizzato manifestazioni.

Si può, quindi, supporre che un ordine sia partito dall’alto, visto che la sinistra era la principale sostenitrice dei diktat che hanno ristretto la libertà degli italiani per due anni e mezzo.

Raffaele Amato