Nessuna scusa ai fans degli assassini

Nessuna scusa ai fans degli assassiniNessuna scusa ai fans degli assassini – Ma quale errore e scusa a chi? Le riflessioni di Ignazio La Russa su via Rasella, anche fin troppo politicamente corretta, semmai, in quale “sbaglio” avrebbe fatto incorrere il presidente del Senato?

Dal punto di vista storico, chi definisce in queste ore “nazisti” gli altoatesini morti nell’attentato terroristico di Rosario Bentivegna e Carla Capponi compie lo stesso, madornale e fazioso errore già severamente rimproverato lustri e lustri fa a Daniel Goldhagen dai principali storici di tutto il mondo: quei soldati erano coscritti e ben poco felici di marciare per le strade della Capitale, invece di coltivare i propri campi nelle valli dolomitiche.

“Forte Ignavia”

Dal punto di vista – si definisca così – della “sensibilità civile”, c’è qualcuno in Fratelli d’Italia che sappia o voglia prendere atto che il Pd, Anpi compreso, oltre a rappresentare solo una parte minimale del Paese, su questi temi – per quanto strilli – interpreta i sentimenti di ancor meno italiani?

E che “scusandosi” ogni qual volta si alzano le “grida” strumentali di questi cascami del peggior Pci non si fa altro che allungarne l’esistenza?

Nell’opinione pubblica di destra, poi, in queste ore, non sono pochi quelli che criticano La Russa per la mezza “marcia indietro”; quel che veramente lascia attoniti, però, è il sostanziale silenzio di praticamente tutti i quasi 200 parlamentari del suo partito: asserragliati nel loro “Forte Ignavia”, invece di scendere in campo a difesa del loro alto rappresentante nelle istituzioni.

Tutti muti e timorosi e proni nel farsi dare lezioni da chi?

Ignoranza abissale

Si guardi cosa accade a Bologna, per fare un esempio. Danilo Gruppi, ex sindacalista della Cgil, critica La Russa con un elegante, riferito ai soldati tedeschi: “Ne sono stati stesi troppo pochi”.

Come dire: altro che riflessioni sulle vergogne della Resistenza, semmai il problema sono le “insufficienze” della stessa!

E a nome di chi parla, quest’uomo d’ignoranza abissale?

Di una cosca politica e umana, in cui, nelle stesse ore, c’è chi scrive frasi esaltanti e di elogio all’assassino Norbert Feher – l’uomo che ha ucciso di recente e barbaramente persone a Budrio e in Spagna – e che, sempre in questi giorni, promuove una “rassegna artistica e poetica” per celebrare l’assassino Sante Notarnicola, mai pentito componente della “Banda Cavallero” ed ex-segretario dei giovani comunisti di Biella, il quale uccise tre persone, tra cui un ragazzino di 17 anni, nel corso della famigerata rapina del 25 settembre 1967 del film “Banditi a Milano”?

Detenuti “politici”

Sante Notarnicola che, va ricordato, sarebbe stato il primo “detenuto politico” che le Br avrebbero voluto libero in cambio della vita di Aldo Moro.

E da gente di questa canaglia che si devono prendere lezioni di storia, morale e educazione civica?

Per carità, neanche a scherzare!

Poi, se il problema è che, nel 20 per cento scarso di pidioti, è compreso il 95 per cento degli “operatori dell’informazione” e degli “opinion maker” – chiamarli anche solo cronisti è un insulto a chi fa onestamente questo mestiere -, allora, ecco, si affronti quel problema e si lavori per aggiustar questo squilibrio assurdo.

Altrimenti, chiedere scusa un giorno sì e l’altro pure, su qualsiasi tema, non sarà solo un rischio concreto, ma un destino ineluttabile.