Prenderlo in c..o allarga la mente

Prenderlo in c..o allarga la mente-2Prenderlo in c..o allarga la mente . Infiammandosi la polemica politica intorno alle parole non elegantissime di Vittorio Sgarbi al Maxxi, almeno a chi abita a Bologna, è balzato alla mente quanto gridato e scritto su molti cartelli dai militanti gay che hanno partecipato – col patrocinio, la presenza e “coccole” del Pd e degli amministratori locali – al corteo di sabato: <Prenderlo in culo allarga la mente>.

Bologna Pride

Pratica istruttiva?

Ora, a parte il fatto che s’impara sempre qualcosa – era ampiamente diffuso il sospetto che, in tale e impegnativa pratica ci si profondesse per Lussuria, non per Didattica -, la stessa Sinistra che si mischia e condivide questo osceno modo di ragionare ed esprimere posizioni sociali e politiche, può criticare Sgarbi o chiunque altro per l’uso del turpiloquio?

Oppure, è la forma – fisica e verbale – di ciò che esce dai pantaloni e, quindi, dalla bocca, a costituire la volgarità; mentre non incide necessariamente il luogo dove ciò che fuoriesce dalla “patta” va a collocarsi e il genere di orecchio che ascolta (specialmente se senza “o” e accrescitivo)? Oppure, è una mera questione di “royalty” e il turpiloquio, dai tempi della celeberrima scena di Nanni Moretti, è prerogativa esclusiva della Sinistra?

Centrodestra succube?

Quel che è chiaro, è che il Centrodestra, come spesso accade, invece di respingere al mittente certe accuse come irricevibili, dà la sensazione di essere disposto a partecipare alla crocifissione del proprio esponente, accettando, però, che in tutti i “pride” del mese si sia assistito a spettacoli osceni, blasfemi e finanche con profili penali – nel senso della normativa – indubitabili.

Ora, che la politica italiana – in realtà, mondiale, ma chissenefrega di ciò che accade altrove – sia scaduta, quanto meno nei mezzi di espressione, è cosa nota e un ritorno alla sobrietà sarebbe auspicabile per tutti; però, se si “liberalizza il culo” e qualsiasi altra intimità anatomica, ognuno delle proprie – non più – “vergogne” deve poter fare l’uso che vuole.

Non può esistere la parolaccia “corretta” e quella “politicamente inopportuna”.

O tutti in giacca e cravatta, oppure ciascuno come gli pare.

Se alla sinistra piace ..

Se a Sinistra è lecito, è auspicabile, è preferibile allargare i propri orizzonti culturali mediante analoga dilatazione dei tessuti posteriori, auguri!

Purché senza figli: maschi, femmine o altro che potrebbero essere.

E si consenta agli altri, però, di insistere coi metodi tradizionali sia di acculturazione – tipo leggendo libri, frequentando conferenze, facendo viaggi – sia di accoppiamento, ludico o procreativo che sia.

E che ciascuno, fintanto che riservatezza e pudore non tornino regine, sbandieri ciò che più gli piace.

Massimiliano Mazzanti