Roberta Fadda manda in scena lo spettacolo “E vissero Felici e Confusi” – E Vissero Felici e Confusi, questo il titolo di una pièce teatrale scritta e portata recentemente in scena da Roberta Fadda, una creativa e ancor giovane signora che, dando ali alla sua fantasia e mettendo mano alla penna e alla ribalta, ha deciso di mettere in subbuglio il mondo delle fiabe con un racconto in controtendenza con le note tradizioni popolari e letterarie cui siamo stati abituati sin dall’infanzia.
Dieci adulti
I protagonisti del racconto, impersonati da dieci adulti guidati da sincera passione per le scene e impegnati in molteplici ruoli, si trovano a dover affrontare il grave problema della scomparsa del lieto fine cui tanti autori tra i più noti, dai Fratelli Grimm a Ludwig Tieck, da Lewis Carrol a Charles Perrault ci hanno abituato nelle loro magiche e intramontabili narrazioni.
Il burattino Malocchio
A scombussolare il mondo fiabesco ci pensa infatti il burattino Malocchio che, spaventato dalla comparsa improvvisa della fata Zucchina e dai suoi misteriosi e sconvolgenti poteri, fugge dalla sua stessa fiaba senza sapere dove trovare rifugio. Lo spavento, come si sa è contagioso e questa dimensione angosciosa finisce col turbare le più note figure del mondo fiabesco che si vedono costrette ad intervenire per restaurare l’ordine e l’equilibrio piombati nel caos, o addirittura perduti.
Ci riusciranno? Forse Sì, forse no. Lo spettatore spera ovviamente di Sì ma i dubbi sul successo dell’impresa sembrano destinati a permanere. E del resto non può che essere così a fronte di un mondo circostante privo da tempo di certezze e alieno da qualunque barlume di ottimismo in cui vige ormai il “si salvi chi può”.
Da vedere
Nella sua narrazione Roberta Fadda, interpreta molto bene lo schema tracciato da Vladimir Propp e dopo un primo approccio narrativo orale a sipario ancora chiuso, alla situazione iniziale con la presentazione del personaggio principale, seguono le inevitabili complicazioni nel dispiegarsi di un piccolo mazzo di carte in cui ogni personaggio mostra la sua entrando in scena. Il racconto, bene interpretato, e recitato da attori non professionisti, riuscendo a divertire grandi e piccini per le battute esilaranti e in un tripudio di splendidi costumi colorati, conserva il tradizionale intento morale e formativo e affascina gli spettatori che applaudono con convinzione. Da vedere e rivedere.
Nicola Cospito