Rock trasgressivo e non “politicamente corretto”

Rock trasgressivo e non “politicamente corretto”Rock trasgressivo e non “politicamente corretto” – Il Rock ha sempre avuto una vena “trasgressiva” specie rispetto la “morale borghese”, quella del mainstream per intenderci.

Dal Peace & Love anni ’60 al Combat Rock dell’era Punk, molti gli artisti che si sono smarcati dal pensiero medio borghese e dalle lobby finanziarie.

Comportamenti, abbigliamento, testi delle canzoni e dichiarazioni pubbliche sempre controcorrente, sempre “politicamente scorretti”.

I tempi che cambiano

Molti invecchiando hanno ritenuto di poter continuare ad essere liberi di dire, pensare e cantare controcorrente.

Errore madornale!

Lo abbiamo visto durante la “pandemia da covid19” dove pezzi da 90 come Eric Clapton e Van Morrison hanno osato esprimere opinioni, in forma musicale, contro le follie sanitarie e si son visti escludere dai media, censurare le canzoni sulle piattaforme di streaming.

Molto peggio sta andando per chi ha osa esprimere, pubblicamente, dubbi sul divino verbo transgender.

Chi non è permesso criticare

La sacra lobby non permette che sia adombrato il dubbio sulla bontà delle sue pretese!

Ne sanno qualcosa Carlos Santana che recentemente, durante un concerto ad Atlantic City, ha osato dire: “Quando Dio ha creato me e te, prima che uscissimo dal grembo materno, sapevamo chi e cosa fossimo. Poi, quando cresci, vedi le cose del mondo e inizi a credere che potresti essere qualcosa di diverso che ti suona bene. Ma sai che non è giusto, perché una donna è una donna e un uomo è un uomo. Ed è tutto. Poi qualunque cosa tu voglia fare a casa tua, sono affari tuoi, a me sta bene”.

I militanti LGBT scatenati

Apriti cielo! la canea urlante è partita all’attacco “dichiarazioni transfobiche” “degne del rogo per eresia” così le “organizzazioni transgender” hanno preteso (con tutta la loro potenza lobbistica) pubbliche scuse al chitarrista che ha tenuto il punto solo sul “a casa vostra fate quello che vi pare”.

Ma non è tutto, questi vecchi rocker sono inguaribili provocatori, ed è subito Alice Cooper a prendere la scena.

Prima dichiarando che il suo amico e chitarrista Johnny Depp, avrebbe stravinto la causa di querela contro la sua ex Amber Heard facendo imbestialire le femministe per la simpatia espressa ad un “violento domestico”.

Anche Alice Cooper nell’occhio del ciclone

Poi, pochi giorni fa, in un’intervista alla rivista Stereogum, ha definitivamente alienato la sua immagina dal mondo trans, lui che del travestitismo ha fatto una larga parta del suo spettacolo.

Ma cosa ha detto di tanto esecrabile il nostro Alice Cooper?

Due le frasi gravissime, profondamente transfobiche: “Un ragazzo può entrare nel bagno di una donna in qualsiasi momento e dire semplicemente: ‘Mi sento una donna oggi’ e divertirsi lì dentro, si sta solo approfittando di quella situazione”, prosegue Cooper. “Bene, succederà. Poi qualcuno sarà violentato e il ragazzo dirà: “Beh, quel giorno mi sentivo come una ragazza, e poi mi sono sentito come un ragazzo”.

Non contento ha rincarato la dose: “Trovo sbagliato quando, ad un bambino di 6 anni, che non ne ha idea e vuole solo giocare lo si confonda dicendogli: ‘Sì, sei un maschio, ma potresti essere una femmina se lo desideri.'”

Transfobico da sanzionare! Nega l’assistenza sanitaria di transizione.

Lo shock rocker Cooper è stato così abbandonato dal marchio di cosmetici Vampyre Cosmetics che lo pagava lautamente per usare in scena i suoi make up.

La dichiarazione di Vampyre Cosmetics è una pietra tombale: “Alla luce delle recenti dichiarazioni di Alice Cooper non collaboreremo più con il makeup. Siamo dalla parte di tutti i membri della comunità LGBTQIA+ e crediamo che tutti dovrebbero avere accesso all’assistenza sanitaria. Tutte le vendite in preordine verranno rimborsate.”

La risposta di Alice Cooper non è ancora arrivata ma forse sarà qualcosa che suonerà come:

If that don’t suit ya…That’s a drag

Se questo non ti va bene… È una seccatura

(Schools out – Alice Cooper 1970)

Alfredo Durantini