Strage di Nashville: la lobby LGBT a mano armata

Strage di Nashville: la lobby LGBT a mano armataStrage di Nashville: la lobby LGBT a mano armata – A ogni “strage americana” riportata dalle cronache, i progressisti si accalorano a condannare la diffusione delle armi da fuoco negli Stati Uniti.

La soluzione secondo loro sarebbe semplicemente disarmare i cittadini anche se questo è diametralmente opposto alla Costituzione e in particolare al suo famoso Secondo Emendamento che invece prevede proprio la libera diffusione delle armi così che il popolo sia sempre in condizione di difendersi e reagire contro un governo divenuto tirannico.

Fedeli al secondo emendamento

Certo, le numerose Milizie che operano a livello locale su base volontaria e spontanea non sarebbero certo in grado di opporsi frontalmente alla polizia e all’esercito statunitensi, tuttavia un popolo armato costituisce pur sempre un deterrente seppur parziale a chi ne vorrebbe abusare.

Inoltre una reazione popolare armata è potenzialmente destabilizzante per le stesse forze governative che non sarebbero probabilmente felici di fare fuoco sul loro stesso popolo. Occorre aggiungere che una eventuale confisca delle armi legali oltre a provocare reazioni a catena, lascerebbe indifese le comunità locali non solo di fronte al governo ma anche alle bande etniche criminali.

L’aggressività USA in aumento

Detto questo è innegabile che la carica di aggressività che si registra in America sia notevole e in aumento.

I media del Sistema sottolineano come caratteristica comune a tutte le stragi siano appunto le armi.

Talvolta i media aggiungono l’appartenenza etnica del killer se bianco, sorvolando talvolta sui casi di killer di colore. Per contro si è fatto notare che la percentuale di killers rispetto ai cittadini armati sia infinitesimale mentre non si evidenzierebbe abbastanza la diffusione di certi psicofarmaci particolari.

C’è un problema con la lobby gay?

Dopo tutto per fare una strage senza motivi apparenti è necessario avere una mente a dir poco problematica e sconvolta – e va da sé che questa ipotesi non risulti gradita ai produttori di farmaci.

Ultimamente in rete si è diffusa un’altra interpretazione sulle stragi degli ultimi anni. A Denver e a Nashville chi ha fatto fuoco si definiva apertamente “Trans”, a Abardeen anche – oltre a essere di colore.

A Colorado Springs invece “non binario” mentre a Uvalde (Texas) sarebbe stato un uomo ma in gonna e calze femminili… Nell’America profonda in tanti cominciano a porsi delle domande.

E a darsi delle risposte al di fuori delle interpretazioni ufficiali

Marzio Gozzoli