Tiriamoci fuori

Tiriamoci fuoriTiriamoci fuori – C’è un aspetto di questa guerra tra Russia e Ucraina che mi spaventa più di quello che è la guerra in sé. Mi riferisco all’appecoramento di molti davanti a notizie che non reggono al più elementare senso critico.

Propaganda di guerra

Spaventa perché ci stanno spingendo verso una guerra contro una nazione come la Russia che, pur figurando come Stato aggressore, ha le sue buone ragioni per aver aggredito (è sufficiente un po’ di sano buonsenso per capirlo).

E per convincerci che tutto sommato si tratta di una guerra che si può fare senza troppi sforzi, ci dicono che la Russia sta arrancando contro un paese piccolo e pacifico come l’Ucraina.

Palesi menzogne: la Russia sta combattendo contro un paese fortemente sostenuto dalla NATO, un paese che, a partire almeno dal 2016, si è preparato a combattere questa guerra. Eppure, a quel paese la Russia ha sottratto, liberandolo, un quarto del territorio, corrispondente al russofono Donbass – l’obiettivo della guerra pare fosse proprio questo – .

La menzogna che sta alla base di questa guerra è quanto mai pericolosa perché:

1 . Buone ragioni

la guerra la si combatte «volentieri» e la si vince se si è certi delle nostre buone ragioni, ma è evidente che non tutti i torti sono di Putin ed è altrettanto evidente che la maggior parte dei torti sono di Zelenskj, e più ancora che si tratta di una guerra appaltata dagli americani i quali, standosene oltreoceano, spingono affinché sia la NATO a combatterla

2 . la realtà

la realtà la puoi reprimere fino a quando stai in poltrona al calduccio, ma poi, quando si fa sul serio e arriva il momento del sacrificio, reclama i suoi diritti. E quando cominceremo il confronto armato e conteremo la dura fatica dei combattimenti, la certezza della cattiveria di Putin, la certezza della bontà di Zelenskj, e l’utilità di una guerra appaltata saranno le prime cose che verranno messe in discussione e che mineranno il morale delle valorose truppe NATO chiamate a difendere un paese che non appartiene alla NATO e nemmeno alla UE.

3. I dubbi

che la Russia sia in affanno solo qualche giornalista che ha mandato il cervello all’ammasso lo può sostenere, e sarà una sorpresona per i soldati NATO, che saranno andati al fronte «cantando giulive canzoni di guerra», quando si troveranno a fronteggiare un’armata Russa che ha sostituito le tattiche d’assalto basate su orde di fanti vestiti col pastrano e armati di AK74 con soldati addestrati ed equipaggiati a dovere, e più dei nostri avvezzi al sacrificio e all’amor patrio. Specialmente perché una guerra simile per noi sarebbe veramente poco comprensibile, mentre per loro sarebbe la III Guerra patriottica. E quando noi, presi a contare morti e feriti, saremo assaliti da tutti i dubbi che questa guerra reclama, loro saranno animati solo da certezze.

Svegliamoci, mandiamo a quel paese la NATO, la UE e gli atlantisti incalliti: tiriamoci fuori!

Se bisogna combattere si combatta per una guerra giusta, per la difesa dei nostri sacri confini e dei nostri interessi vitali, non una guerra che non ci appartiene.