Ucraina: missili e droni in attesa del grande gelo – Nell’ultima settimana di guerra si è vista un’azione inedita da parte ucraina ovvero un bombardamento con droni sugli aeroporti militari russi di Saratov e Ryazan a ben 600khm circa dal confine ovvero ben in profondità nel territorio russo (l’aeroporto di Ryazan è ad appena 200khm da Mosca).
Il Ministero della Difesa russo conferma che sono morti dei meccanici negli attacchi e distrutti alcuni bombardieri strategici TU95 (di quelli impiegati per i bombardamenti missilistici).
Mosse ucraine e reazioni russe
Non si è fatta attendere la risposta russa, dal momento che lunedì 5 dicembre e’ stata lanciata un’altra ondata missilistica sulla rete elettrica ucraina, colpiti obiettivi a Kiev, Leopoli, Odessa, Ternopil, Kremenchuk, Khmelnytsky, Sumy, Dniepetrovsk, Zaphoryza, Nykolaiev, Kherson.
Continuano anche i bombardamenti con i droni Geran-2 in particolare nell’est del paese, vicino alla zona del fronte, ma anche a nord, presso il confine bielorusso, da dove gli ucraini temono che i russi possano tornare ad attaccare nel corso dell’inverno (il presidente bielorusso Lukashenko ha ricevuto a Minsk il ministro della difesa russo Shoigu, dichiarando che i russi si addestrano con i bielorussi come se fossero un solo esercito).
Sui fronti terrestri continua la dinamica di pesantissimo attrito – senza particolari guadagni territoriali- tra le due parti, con gli ucraini all’offensiva sul fronte di Lughansk e i russi all’offensiva su quello di Donetsk.
A Lughansk lentamente e con molti costi gli ucraini si stanno avvicinando all’asse logistica dell’autostrada Svatove-Kremynna, coi russi intenti nella difensiva che qui hanno trasferito i primi soldati mobilitati considerati già pronti per il combattimento.
La mobilitazione russa
Di questi Putin ha dichiarato che dei 300.000 uomini ufficialmente mobilitati (ma sono molte le voci che vorrebbero i mobilitati essere quasi un milione e quindi menzogneri i numeri del Cremlino), 150.000 circa sarebbero ancora in addestramento, degli altri circa la metà sul fronte, i restanti sul teatro operativo ma nelle retrovie.
Il calvario delle truppe ucraine
Sul fronte di Donetsk i russi, con gli uomini della Wagner in testa, invece avanzano lentamente attorno a Bakhmut, attorno alla quale si stringe sempre più la morsa russa.
Sono sempre più le fonti, anche occidentali, che parlano di perdite elevatissime da parte ucraina nell’area (dai 500 ai 1.000 uomini persi al giorno).
L’impressione è che la strategia russa (come per altri dichiarato apertamente da Prighozin, il padrone della Wagner), sia trasformare Bakhmut in un tritacarne per dissanguare l’esercito ucraino, più che prendere di slancio la città.
Colonne corazzate russe in arrivo
Nuovi convogli di carri armati russi in arrivo verso il fronte, in particolare moderno T90 di nuova produzione e T72 riammodernati nella versione T72B3 (la più recente disponibile) con nuove corazze reattive. Da parte ucraina si continuano a bombardare i quartieri civili di Donetsk, non essendo la città a tiro di mortaio gli ucraini sono passati al bombardamento tramite lanciarazzi GRAD, diversi morti tra i civili nell’area del mercato nel centro cittadino