UFO e possibilità di vita aliena

UFO e possibilità di vita aliena UFO e possibilità di vita aliena, alla luce del deposito della divina rivelazione – Stanno suscitando interesse i recenti avvistamenti di UFO – intendendo il termine in senso stretto, ovvero di Unidentified Flying Objects, Oggetti Volanti Non Identificati – sui cieli del Nord America con conseguenti attività di abbattimento da parte dell’Aereonautica Militare americana.

Il primo caso si sarebbe avuto lo scorso 10 febbraio sui cieli dell’Alaska con l’abbattimento di un oggetto volante non identificato. Il secondo caso l’11 febbraio con un abbattimento tra i cieli dello Yukon e del Montana, operato congiuntamente dall’aviazione statunitense e canadese, il terzo con un nuovo abbattimento sui cieli del Michigan di “un oggetto di forma cilindrica” a circa 6.000 metri di quota.

In Cina

Un altro oggetto non identificato sarebbe stato avvistato sui cieli della Cina e le autorità cinesi hanno comunicato similmente la propria intenzione di abbattere il veicolo.

Vista la natura degli oggetti, che sarebbero metallici, di piccole dimensioni (qualche metro di diametro) la forma bizzarra (ottagonale), la capacità di seguire traiettorie irregolari e, a quanto pare la capacità di interferire anche con la strumentazione di bordo degli F22 e F16 impiegati per gli abbattimenti, si dovrebbe escludere che siano altri palloni spia cinesi o simili. Resta, stando alle parole di John Kirby, portavoce della Casa Bianca, che non se ne comprende l’origine e la funzionalità.

La difesa USA lascia una porta aperta

Interrogato su una possibile origine aliena degli oggetti, il generale VanHerck del comando della difesa aerospaziale del Nord America ha riferito che “non escludiamo nulla a questo momento”.

Il caso ovviamente diventa interessante e, per quanto ovviamente non possa essere al momento esclusa un’origine terrestre degli oggetti, l’episodio ci porta quantomeno a interrogarci sulla possibilità di vita intelligente extraterrestre.

È essa possibile? Se sì, vi potrebbe essere qualche contraddizione per gli uomini di fede e per quanto contenuto nel deposito della Divina Rivelazione?

Le dichiarazioni di José Fuentes

In realtà, a ben guardare, la risposta alla seconda domanda dovrebbe essere negativa. Al riguardo sono per altro interessanti le dichiarazioni fatte dal padre gesuita José Fuentes, direttore della Specola Vaticana (il centro astronomico del Vaticano). Interrogato al riguardo, nel corso di un’intervista pubblicata il 20 febbraio 2009, l’astronomo e religioso dichiarava che “Si calcola che esistano 100 miliardi di galassie, ognuna con 100 miliardi stelle. Molte di queste hanno intorno pianeti. Sono insomma alte le possibilità che ve ne sia uno simile al nostro. È anche possibile che esistano nell’universo altre forme di vita, magari intelligenti. […] Se dovessero esistere extraterrestri intelligenti non ci sarebbero contraddizioni (ad esempio con l’unicità della rivelazione: Dio che si fece uomo solo per noi, ndr) […] Questi esseri sarebbero già fuori dal peccato e in accordo con Dio. L’umanità terrena sarebbe l’evangelica pecorella smarrita che Cristo vuole riportare all’ovile per farla stare con le altre 99”.

Cosa disse Consolmagno

Sullo stesso tema e sulla stessa falsariga il successore di Fuentes alla Specola Vaticana ovvero il padre e astronomo, sempre gesuita, Guy Consolmagno, che in un’intervista del 30 agosto 2017, aveva ribadito che in linea di principio non è possibile escludere la possibilità di vita extraterrestre intelligente; Consolmagno si interrogava anche sulla possibilità di battezzare un alieno, fornendo in questo senso una risposta diversa da quella di Fuentes che sembrava escludere in toto la necessità del battesimo in quanto presupponeva un’estraneità al peccato, comune invece al genere umano, ovvero sostenendo che si potrebbe battezzare un alieno qualora costui lo desiderasse.

Al riguardo va fatta quindi chiarezza, su quali sono i temi di principio relativi alla questione, in particolare il contenuto della Divina Rivelazione, presente sia nella Sacra Scrittura che nella Sacra Tradizione.

La Divina Rivelazione è completa per tutto quanto riguarda la nostra salvezza e redenzione. Tutto ciò che era necessario conoscere per il genere umano per poter accedere alla propria salvezza, operata da Nostro Signore, è stato oggetto di rivelazione. Ciò, tuttavia, non implica in alcun modo che il contenuto della Divina Rivelazione renda accessibile alla nostra conoscenza ogni cosa circa l’opera divina e la creazione in genere.

Come non sono contenute nella Divina Rivelazione conoscenze di origine puramente naturale sul creato (come la sua estensione, vastità, composizione etc…), così nulla è detto circa la possibilità dell’esistenza di ulteriori essere viventi di natura al tempo animale ed intelligente (mentre, ad esempio, è certa l’esistenza di angeli e demoni ovvero di creature intelligenti puramente spirituali prive della nostra natura materiale ed animale).

Nessuna contraddizione con la Bibbia

In linea di principio, quindi, non v’è nessun elemento né per escludere né per affermare l’esistenza di tali altre creature, che sia desumibile dalla Bibbia o dalla tradizione divino-apostolica.

Detto questo, è lecito perciò anche una libera speculazione teologica sul tema, secondo l’adagio “in necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas” in particolare sul tema del rapporto delle eventuali creature extraterrestri con l’opera di Redenzione svolta da Nostro Signore, in nostro favore.

In tal senso, andrebbe in primo luogo considerato che gli alieni non sarebbero figli di Adamo, non essendo uomini e quindi essendo privi di una generazione e di un legame fisico coi nostri protoparenti.

Di conseguenza si potrebbe considerare piuttosto pacificamente che sarebbero esclusi dalla trasmissione del peccato originale e dalla sua macchia.

Non macchiati dal peccato originale?

Questo ci sembrerebbe portare alle considerazioni di padre Fuentes sul tema e sul fatto che si potrebbe supporre che gli extraterrestri non abbisognino di un’opera di Redenzione, non avendo peccato.

È una possibilità ma non una certezza, dal momento che il fatto che una creatura intelligente non discenda da Adamo non significa di per sé che all’origine di tutta la sua specie un altro tipo di peccato, commesso da altri protoparenti, non sia stato compiuto oppure che, pur in assenza di un peccato originale trasmissibile a tutta la specie, i singoli individui non siano incorsi in peccati personali. Questo sembrerebbe lasciare aperta l’ipotesi invece di padre Consolmagno secondo la quale astrattamente, anche gli alieni – considerando in senso molto lato e non senza complicazione la definizione di “uomo” data da Aristotele ovvero di “animale razionale” – potrebbero richiedere il battesimo qualora ne avvertissero il bisogno (magari appunto in funzione di una caduta personale).

L’insegnamento aristotelico

Che la definizione aristotelica di umanità sia ascrivibile anche a degli alieni lascia scettico il sottoscritto visto che mancherebbe la comunanza reale di essenze e l’origine adamitica della specie; probabilmente, nel caso si appurasse che anche gli alieni si siano macchiati di qualche peccato (originario di specie o individuale e personale), non potremmo che dedurne che essi o siano esclusi dalla Redenzione o che, nell’infinita potenza e misericordia di Dio, gli sia stata destinata una diversa via di salvezza.

Resta anche l’ipotesi di padre Fuenets, ovvero che la specie aliena potrebbe essere del tutto priva della macchia del peccato è possibile.

In tal caso altre ipotesi teologiche si aprirebbero, ovvero: beneficiano quindi gli alieni dei doni preternaturali dell’umanità adamitica (dell’immortalità e del perfetto dominio delle passioni ad esempio?), beneficiano magari di un particolare stato di grazia che ne permette una più elevata vita spirituale? Questioni praticamente impossibile da definire, dal momento che sia grazia che doni preternaturali sono doni divini, sottomessi quindi solo alla sovrana libertà divina, senza necessità alcuna. Potrebbero quindi averli, come potrebbe similmente essere che semplicemente gli eventuali extraterrestri vivano la propria vita seconda la propria forma di vita naturale non decaduta (senza alcun tratto di vita soprannaturale) e incorrotta che gli sarebbe stata conferita dalla creazione e dalla mozione divina.

Insomma, il tema sarebbe vasto ma tutt’altro che fuori dal novero delle possibilità.