Caso Concia: ProVita&Famiglia batte la lobby LGBT 1 a 0. Intervista a Tony Brandi

ProVita&Famiglia batte la lobby LGBT 1 a 0Caso Concia: ProVita&Famiglia batte la lobby LGBT 1 a 0. Intervista a Tony Brandi – Dopo le polemiche roventi per la nomina lampo alla Concia da parte del ministro Valditara; polemiche ancora oggi al calor bianco dopo le dichiarazioni sul busto di La Russa, abbiamo chiesto al presidente di ProVita&Famiglia la sua opinione a riguardo.

Sulla questione della nomina lampo alla Concia come valuta l’operato del ministro dell’istruzione e del governo?

Sorprendente, il Ministro Valditara doveva sapere chi è Paola Concia.

La Concia viene dal PCI passa al PDS ed al PD. Già attivista LGBTQIA+ dal 2002. Prima parlamentare che si “sposa” con una persona dello stesso sesso.

Nel 2008 e nel 2011 prova due volte a far passare una legge in Parlamento contro la discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e identità di genere, una proposta di legge come la Scalfarotto-Zan che fu bocciata al Senato nel 2021.

ProVita&Famiglia si è attivata subito con una raccolta firme che in pochissimo tempo ha superato i 30.000 sottoscrittori. Che sia stato un segnale chiaro al governo Meloni?

Siamo quasi a 40.000 firme in pochissimi giorni, mai successo prima!

Abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere migliaia e migliaia di messaggi: molti vogliono le dimissioni di Valditara ma la maggioranza vuole il ritiro del progetto.

La scuola deve formare ed i genitori devono educare a fare del bene. Non vogliamo “esperti esterni” per indottrinarli alle dottrine LGBT! Certo che è stato un messaggio al Governo Meloni. Ora basta con l’indottrinamento statale dei nostri figli.

Lo strapotere mediatico e giudiziario della sinistra sistematicamente dirige il confronto sui grandi mass media e condiziona l’opinione pubblica sui fatti di cronaca che tengono banco nel paese.
Il governo sembra totalmente incapace di contrattaccare e immancabilmente cade nelle trappole preparate dall’opposto schieramento. Cosa può fare il mondo ProLife e family per far tenere la barra dritta al governo?

Ha assolutamente ragione.

Non capisco pperché quando i compagni vanno al potere cambiano le persone e tutta la burocrazia in tutte le posizioni importanti e quando i governi di “destra” vanno al potere per farsi vedere “democratici” (sigh!) lasciano la vecchia burocrazia anzi nominano detrattori.

Questo mi sembra un chiaro complesso di inferiorità culturale. Noi possiamo solo ricordargli che li abbiamo votati per far quello che hanno promesso e per mostrare coraggio.

Redazione

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