Francia: aborto in costituzione

Francia: aborto in costituzioneFrancia: aborto in costituzione – Sempre maggior ostilità alla vita innocente in Europa. In particolare, in Francia, nazione che in tema di dissoluzione sociale non si fa mancare veramente nulla.

Ostacolo digitale

Il parossismo abortista di Parigi è veramente senza limiti e dopo che, qualche anno fa, si votò per l’introduzione del reato di “ostacolo digitale all’aborto” ovvero per la chiusura dei siti internet e altre fonti digitali che potevano dare informazioni negative sul tema (incluse le testimonianze di donne con rimorsi di coscienza) oggi vota all’Assemblea Nazionale per l’iscrizione dell’aborto quale diritto costituzionale.

La proposta dalla gauche

La proposta, depositata dal gruppo di Melanchon, de La France Insoumise, ovvero l’estrema sinistra di ispirazione trozkista, è stata approvata a larghissima maggioranza dall’assemblea, con il voto favorevole di tutta la sinistra, il gruppo macronista che detiene la maggioranza relativa e anche addirittura da alcuni deputati della destra lepenista ista del Rassemblement National. Appena una trentina i voti contrari, per lo più dal centrodestra dei Les Republicains e dalla destra sovranista del Rassemblement National, che pure in congiuntamente hanno 151 deputati.

La riforma costituzionale, in ogni caso, ha poche speranze di diventare effettiva dal momento che sullo stesso soggetto si era già espresso in senso contrario il Senato,la cui maggioranza è detenuta dalla destra repubblicana.

In Italia non va meglio

In ogni caso il voto dell’Assemblea Nazionale è segnaletico di un indirizzo, che non riguarda solo la Francia ma tutto lo spirito europeo e quindi anche noi, in Italia, che anzi, spesso per provincialismo, non facciamo che ricevere e recepire con qualche anno di ritardo quanto avviene oltralpe.

L’Europa procede con l’inaudita falsificazione di voler dichiarare come “diritti” e anzi come “diritti fondanti dell’Europa” ciò che non è che un “abominevole delitto” (per usare un’espressione Concilio Vaticano II). Si può fondare la vita civile sul diritto alla soppressione dell’innocente? Del non nato?

È un diritto fondamentale il far rientrare la vita al suo primo concepimento all’arbitro dell’individuo?