Sotto il blocco israeliano, milioni di palestinesi soffrono tra fame, malattie e violenza quotidiana
La Striscia di Gaza sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi decenni. Con il blocco totale imposto da Israele e la sospensione degli aiuti internazionali, milioni di palestinesi si trovano intrappolati in una spirale di violenza, fame e senza assistenza sanitaria.
Da mesi, le autorità israeliane impediscono l’ingresso di beni essenziali, tra cui alimenti e medicinali, mettendo a dura prova la sopravvivenza di una popolazione già provata da anni di conflitto.
L’Onu ha dichiarato che Gaza è ormai vicina a una carestia totale, con circa il 40% dei bambini sotto i 5 anni che soffrono di malnutrizione acuta.
Le Ong e le agenzie umanitarie denunciano la difficoltà di operare in un contesto di sicurezza precaria, mentre la comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza. Nonostante gli appelli, la situazione continua a deteriorarsi, e le persone più vulnerabili, come donne e bambini, sono quelle che pagano il prezzo più alto.
Il piano di Israele di militarizzare l’accesso agli aiuti umanitari sta suscitando critiche globali, con esperti che avvertono dei rischi per la vita dei civili.
La comunità internazionale, finora divisa, deve fare di più per evitare una catastrofe ancora maggiore.