Abbiamo già esaurito il budget naturale del 2025. Da ora, viviamo consumando il futuro.

Il 7 maggio è stato l’Overshoot Day dell’Italia, ossia il giorno in cui il nostro Paese ha utilizzato tutte le risorse naturali che la Terra può rigenerare per tutti noi in un anno.
Dal 7 maggio siamo ufficialmente in debito con il pianeta.
Lo dicono i calcoli del Global Footprint Network, che ogni anno misura il rapporto tra ciò che consumiamo e ciò che il pianeta è in grado di offrire.
Cosa significa?
In pratica, in soli 126 giorni abbiamo esaurito risorse come: acqua, suolo fertile, aria pulita, prodotti forestali e prodotti ittici che sarebbero sostenibili per 12 mesi.
Da questo momento
viviamo “a credito”
sfruttando risorse future e aggravando squilibri ecologici come:
deforestazione, perdita di biodiversità, crisi climatica.
E come si posizionano l’Europa e il resto del mondo?
L’Unione europea ha raggiunto il suo Overshoot Day il 29 aprile, pochi giorni prima dell’Italia.
Alcuni Paesi, come
Germania e Francia, hanno consumato le risorse disponibili ancora più rapidamente.
A livello globale, la data prevista per l’Overshoot Day mondiale è il 23 luglio 2025, ma varia da nazione a nazione in base all’impatto ambientale.
I punti critici sono:
• Modello di consumo insostenibile, con spreco alimentare e uso massiccio di combustibili fossili
• Produzione agricola e industriale intensiva, spesso dannosa per il territorio
• Urbanizzazione selvaggia, che consuma suolo e frammenta gli ecosistemi
• Sistema dei trasporti ad alto impatto, con scarsa transizione verso soluzioni a basse emissioni
Le soluzioni possibili:
• Energie rinnovabili
• Mobilità sostenibile
• Economia circolare
• Dieta a basso impatto ambientale
• Piani urbanistici intelligenti e tutela del suolo
Riscontriamo un trend sempre più preoccupante
Ogni anno, l’Overshoot Day arriva prima.
Nel 2000, in Italia, cadeva a inizio luglio. Considerando anche che siamo tra i Paesi con il tasso di natalità più basso, eppure questa data continua ad anticipare. Oggi abbiamo registrato un anticipo di due mesi.
Se continuiamo così, bruceremo non solo risorse future, ma proprio il futuro stesso della Terra.
Un bivio inevitabile e dovuto
bisigba cambiare il modello di sviluppo, o il conto da pagare – in termini ambientali, economici e sanitari – sarà per tutti altissimo.
Serve un piano globale per oltre 8 miliardi di persone da applicare il più presto possibile:
• Energie rinnovabili
• Mobilità sostenibile
• Economia circolare
• Dieta a basso impatto
• Tutela del territorio
Serve impegno collettivo e scelte politiche coraggiose, senza differenze tra persone, industrie e Stati.