Una visita tra le tante, ma segnata da parole di pace e amore:
lo stesso messaggio che ieri, da Papa, ha rilanciato da Roma al mondo intero
L’allora vescovo Prevost sotto le Due Torri parlava già da Papa: oggi Leone XIV, ieri messaggero di pace e amore
Nel maggio del 2023, sotto il portico della Madonna di San Luca, monsignor
Robert Francis Prevost non era ancora cardinale, ma le sue parole avevano già la solennità e la visione di un Pontefice.
Invitato a Bologna dal cardinale Matteo Zuppi, l’allora prefetto del
Dicastero dei Vescovi
portava con sé un messaggio potente, che oggi, alla luce della sua elezione a Papa Leone XIV, suona come una profezia: un appello universale alla pace, alla fede, e all’amore profondo per la Chiesa e per la madre (figura femminile di maternità).
In un tempo segnato dalla guerra in Ucraina e con la tensione in Medio Oriente che saliva, Prevost pronunciò parole lucide: “Non è facile trovare la pace, dobbiamo pregare molto”, disse. Ma più che una constatazione geopolitica, fu un invito alla pace interiore, a quella che si costruisce solo
amando il prossimo
e riconoscendo negli altri il volto di Cristo.
In quell’intervista a 12Porte,
il settimanale della Curia bolognese, manifestò il suo pieno sostegno a Papa Francesco, definendolo “un uomo in missione”, e indicando nel Vangelo vissuto e nella sinodalità i pilastri della Chiesa futura. A distanza di due anni, eccolo al soglio pontificio con un nome che richiama la tradizione ma uno stile che punta tutto sul
rinnovamento.
A Bologna, il futuro Leone XIV parlò anche della madre
nel giorno a lei dedicato: “Una giornata che dovrebbe essere ogni giorno”, disse, ringraziando le mamme per il loro sacrificio, amore e generosità.
È in quelle parole che si coglie la cifra del suo pontificato: un umanesimo spirituale, che guarda a chi soffre, a chi cura, a chi ama in silenzio.
Durante l’omelia, disse che “il respiro e il battito del cuore sono come lo Spirito Santo, invisibili ma essenziali”.
E portò l’esempio della pandemia, ricordando con commozione il personale sanitario che,
tra sorrisi e videochiamate, teneva vive le relazioni anche nel dolore.
Quel giorno a Bologna non fu solo una visita pastorale: fu l’annuncio – silenzioso ma eloquente – di una visione di Chiesa che oggi è diventata realtà.
La Chiesa di Papa LeoneXIV
il Papa che ci aveva già parlato. Solo che non potevamo ancora saperlo!