Stanno arrivando minacce di denunce verso i militanti che hanno omaggiato Ugo Venturini con il rito del Presente, stendendo il braccio come vuole il “protocollo”.
Fatto che, come stabilito dalla cassazione, non costituisce reato nei casi come le commemorazioni, e se ci fosse un minimo di intelligenza varrebbe in ogni caso, ma questa è un’altra storia.
Occasione ghiotta per la sinistra che deve far dimenticare la figuraccia rimediata a Sestri Ponente, col finto pestaggio di un sindacalista che ha portato ad una ancor più ridicola manifestazione antifascista. Ma lo sappiamo, l’opinione della sinistra é utile quanto un 25 aprile che capita di domenica.
Ciò che fa ribrezzo è l’atteggiamento del centrodestra locale, che subito ha preso le distanze ed anzi, a livello regionale ha promesso di costituirsi parte civile nell’eventuale processo a carico dei camerati. Questo, in nome dei valori antifascisti della Liguria. Quali sono questi valori, ci chiediamo, così come domandiamo cosa ha portato l’antifascismo in Liguria.
La delinquenza nei vicoli ostaggio di spacciatori stranieri? Un ponte crollato senza ancora nessun colpevole? Lunghe liste di attesa per una visita medica? Infrastrutture carenti spesso soggette a guasti? Incapacità di trattenere i giovani con lavori dignitosi? Cantieri infiniti con costi che aumentano esponenzialmente?
Il caso Toti? La società nata dall’antifascismo è un fallimento e solo il lavoro e la tenacia del popolo la tiene a galla, quello stesso popolo che sempre di più capisce che quello stesso antifascismo non tira più, che è il momento di voltare pagina.
Il centrodestra, invece, per cercare di salvare qualche consenso in più in vista delle comunali nel capoluogo ligure, prende subito le distanze dalla commemorazione calandosi le braghe di fronte all’isteria degli avversari, cosa che gli elettori non chiedono o addirittura non vogliono.
Per prendere qualche voto di antifascisti destroidi, rischiano di perderne molti di più consegnando Genova ad una sinistra che la riporterà indietro di 50 anni, mascherando i propri fallimenti con lotte antifasciste di cui ormai non interessa più niente a nessuno se non a chi ha bisogno di qualcuno da odiare.
E la destra dimostra che è più importante cercare di non farsi giudicare dagli avversari che ricordare un lavoratore ucciso vigliaccamente dai loro discendenti.
Lorenzo Gentile
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