Roma, la Città Eterna, si ritrova oggi a fare i conti con un problema sempre più evidente e preoccupante: l’insicurezza crescente nei suoi quartieri, non solo in periferia ma anche in pieno centro.
La capitale, in pieno Giubileo 2025, avrebbe bisogno di un volto sicuro e accogliente, ma ciò che emerge dai fatti di cronaca è ben lontano da questo scenario. Le periferie romane, da anni abbandonate a loro stesse, sono ormai teatro quotidiano di episodi di violenza, criminalità organizzata, spaccio e degrado.
Lo spaccio e il degrado
Quarticciolo, Tor Bella Monaca, Torre Angela, Tiburtino Terzo e Laurentino 38 – noto anche come “i ponti” – sono diventati veri e propri “non luoghi” dove lo Stato sembra essersi arreso. Le storie che emergono da questi quartieri sono sempre più preoccupanti. A inizio giugno, un ragazzo di 25 anni è stato gambizzato in pieno giorno al Quarticciolo: un agguato che sa di regolamento di conti.
Pochi giorni dopo, a Tor Bella Monaca, le forze dell’ordine hanno scoperto un altro appartamento adibito a centrale di spaccio, con droga, armi e telecamere di sorveglianza. A Torre Angela, una rapina a mano armata è finita con un commerciante ferito gravemente. Ma l’allarme non riguarda più solo le periferie.
Zone centrali come l’Esquilino e la stazione Termini sono diventate terreno fertile per vagabondi, spacciatori e borseggiatrici che agiscono indisturbati, spesso a pochi passi da pattuglie inerti. I residenti dell’Esquilino denunciano da mesi il degrado crescente: risse notturne, spaccio a cielo aperto e occupazioni abusive. Alla stazione Termini, snodo fondamentale per il turismo e i trasporti della città, regna la paura: viaggiatori derubati, minacciati o molestati, specialmente nelle ore serali, con la sicurezza che appare del tutto insufficiente.
Anche alla stazione Tiburtina, altro punto nevralgico, la situazione non è diversa: bande giovanili e senzatetto che si accampano ovunque, creando una situazione esplosiva a pochi metri dalle fermate della metropolitana.
Borseggiatori di turisti e non solo
Le metropolitane stesse, soprattutto le linee A e B, sono ormai territorio di borseggiatrici professioniste, che prendono di mira turisti e pendolari ogni giorno, spesso senza alcuna conseguenza.
Di fronte a questo scenario, Comune e Governo sembrano incapaci di offrire risposte concrete.
Le promesse di rafforzamento delle forze dell’ordine, di telecamere di sicurezza e di progetti di riqualificazione si sono dimostrate, nella maggior parte dei casi, solo annunci da campagna elettorale. Eppure, mai come in quest’anno, con l’arrivo di milioni di pellegrini per il Giubileo, Roma avrebbe bisogno di una svolta.
L’abbandono delle periferie e il degrado dei quartieri centrali non sono due problemi distinti, ma due facce della stessa medaglia: una città lasciata allo sbando, dove lo Stato ha perso il controllo di intere aree urbane.
Senza un intervento urgente e strutturato, non solo si mette a rischio la sicurezza dei cittadini romani, ma si trasmette un’immagine devastante della Capitale d’Italia al resto del mondo. Roma merita di più.
Merita rispetto, sicurezza, presenza istituzionale. Perché una città che lascia spazio alla criminalità, è una città che rinuncia al proprio futuro.
Giustino D’Uva
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