Giulio Venturi, consigliere comunale rieletto nelle liste della Lega, dopo un primo mandato nelle file di un progetto “civico” di corto respiro, ha cambiato nuovamente casacca. Da oggi, a Palazzo d’Accursio, rappresenterà Noi moderati, il raggruppamento di Maurizio Lupi, di fatto, una costolina di Forza Italia.
Dal punto di vista suo personale, quella di Venturi è mossa azzardata e rischiosa. Preoccupato solo di essere nuovamente rieletto, alle elezioni che ci saranno tra un paio d’anni, il terzo “giro di valzer” non assicura un bel niente, a questo rappresentante perfetto di quella che si definisce, non a caso, oppo-finzione bolognese. In primo luogo, perché sarà candidato nelle liste dei berlusconiani, dove certamente non è apprezzato, come ebbe a far sapere la “ras” degli azzurri, Valentina Castaldini, quando ne stoppò risolutamente l’ingresso in Forza Italia, più o meno un anno e mezzo fa.
Inoltre, Noi moderati, come dimostrato anche dai risultati di Manuela Perri, è diventata la roccaforte della “famiglia calabrese” petroniana, e il transfuga, stavolta da posizione di svantaggio, quindi, dovrà vedersela nuovamente con Domenico Trapasso, il quale, alle ultime comunali, rischiò di batterlo anche nelle liste del Carroccio.
Al di là di queste miserie personalistiche, queste dimissioni dalla Lega del secondo di tre consiglieri eletti cosa racconta alla città? Certo, in primo luogo, il fallimento completo del progetto di Matteo Salvini a Bologna. Ammesso che un progetto vi sia mai stato, s’intende. Un tracollo senza precedenti nella storia elettorale cittadina e che fa risaltare il nulla cosmico in termini politici di un movimento che sì, sbraita molto sul tema della Sicurezza, ma senza la capacità di costruire e coordinare una classe dirigente intermedia capace di interloquire seriamente con la gente.
Qualcuno sosterrà qualcosa di diverso, leggendo questa analisi impietosa, dimostrandosi vieppiù ridicolo. Come diversamente si può giudicare, infatti, un partito che passa da un commissariamento all’altro e che è stato abbandonato praticamente da tutti i suoi esponenti di risalto tra un’elezione e l’altra – a memoria, Angelo Mazzoncini a Castenaso, Ilaria Prencipe a Molinella, Michele Facci in Regione, Francesca Scarano a Bologna -, vedendo confermate alle consultazioni successive le perdite dei seggi. Matteo Di Benedetto e Cristiano Di Martino, un po’ come gli sperduti ultimi giapponesi nelle isole del Pacifico, resisteranno quanto potranno, ma il 3%, alle prossime comunali, è un bel miraggio.
Non solo la Lega, però, dimostra di avere problemi grossi, a Bologna. Al recentissimo coordinamento regionale di Forza Italia, colui che era stato il bersaglio del congresso cittadino, Manes Bernardini, è stato nominato coordinatore dei dipartimenti dell’Emilia Romagna. In altre parole, Bernardini, vissuto fino a ieri come un “barbaro invasore” da parte della classe dirigente ciellina del partito, a cui si è “attappettata” pure la parte laica tradizionale, diventa colui che dovrà riscrivere e governare le strategie programmatiche di tutti i berlusconiani. Confermato nel suo ruolo regionale di capo dei giovani azzurri anche Daniele Aiello, la vittima sacrificale del congresso cittadino.
Tutto ciò, cosa racconta ai bolognesi? Racconta la realtà di un partito non meno litigioso della Lega, ma ben più attento alle dinamiche elettorali e, per tanto, ostinato a tenere al suo interno tutto e il contrario di tutto.
Poi, c’è Fratelli d’Italia che, da una parte, gongola. Tra i meloniani la conflittualità interna è inesistente, dato che non si muove foglia – e non si può muovere -, che Galeazzo Bignami non voglia. Questo verticismo piramidale assoluto, però, permette giusto di “cannibalizzare” gli alleati, grazie appunto alla maggiore coesione, ma non di conquistare e di aggregare le fasce di cittadinanza che, stanche o deluse dal governo dispotico del Partito democratico, non per questo sono disposte a sottomettersi a un sistema di vassallaggio personale nelle così detta “destra di governo”.
Il risultato di tutto ciò, tristemente, è sotto gli occhi di tutti. Bologna è una città il cui sindaco e la cui giunta comunale sono mal sopportate ogni giorno di più da strati sempre maggiori dell’opinione pubblica; ma il Centrodestra cittadino non va oltre il 25% dei consensi. La ragione di questo paradosso – come si evidenzia da anni – risalta perfettamente dai voti di preferenza che vengono raccolti, elezioni dopo elezione, dal solito gruppetto di candidati dei tre partiti della oppo-finzione bolognese. A fronte di un numero di voti alle rispettive liste sempre meno sufficiente per contendere il potere al Pd, i “ducetti” locali raccolgono preferenze sempre più numerose. E’ una classe politica che pensa a se stessa, senza una visione reale della città, composta da gente che cerca un’alternativa al lavoro, non alla Sinistra.
Più chiaro di così !
Più chiaro di così!
Perfetta analisi, come sempre
Purtroppo la realta’ dei fatti,da Bolognese doc e dopo un’esperienza da Segretario cittadino della Lega nel 2013/2014,e da co-fondatore con Manes Bernardini della lista civica Insieme Bologna,dove sono stato eletto Consigliere al Borgo Reno nel mandato precedente, dove fu eletto consigliere comunale anche Giulio Venturi, confermo la mia opinione che la finta opposizione di Bologna non ha nessuna intenzione di governare ma solo di tenersi stretta la poltrona da consigliere senza dare nessun contributo alla gestione di Bologna e ai bolognesi, se ci fosse la vera volontà di fermare il declino di una Bologna che a causa del tram, progetto inutile per Bologna e i Bolognesi, l’insicurezza e la mala gestione totale della città e mia opinione che bisognerebbe cominciare da subito a trovare il giusto candidato, civico o politico,e da subito cominciare a lavorare per un progetto di cambiamento…… La finta opposizione di Bologna ne ha l’intenzione??
Assolutamente esatto ! Il problema è che se non viene velocemente identificato il prossimo sindaco e non si compatta la coalizione faremo vincere per l’ennesima volta senza neanche combattere il PD . Domanda : ma la Lucia Bengonzoni dove ?