“Chi entra Papa esce Cardinale “è quanto viene detto in merito a tutte le previsioni di chi sarà eletto al soglio pontificio, e anche quest’anno la previsione è stata rispettata.
Tutti (compresi noi) completamente fuori strada
Nessuno dei bookmaker o di tutti i giornalisti vaticanisti aveva previso la sua elezione, tanto che al suo nome era stato associato un risicato 2/3 % di probabilità di esser eletto.
Dalle ore 18.08 di giovedì 8 maggio alla fatidica e cerimoniale frase che il cardinale protodiacono, ovvero il primo dei cardinali dell’ordine dei diaconi, dà al popolo quando viene eletto il nuovo pontefice ed esso accetta la nomina, passa circa una ora e tutti davano, visto la celerità della elezione, per scontato l’elezione di Pietro Parolin, soprattutto per le indiscrezioni dell’inciucio delle prime ore di ieri.
L’ipotesi del patto segreto
I due grandi favoriti della vigilia secondo tutte le agenzie, ovvero il cardinale Pietro Parolin ed il cardinale Luis Antonio Tangle avrebbero avuto un tacito accordo per spartirsi il potere in Vaticano: Pietro Parolin eletto papa ed il secondo ad occupare il posto lasciato vacante proprio da Parolin, come segretario di Stato.
Il nuovo Papa Robert Prevost, agostiniano di estrazione, sembra un compromesso tra un Papa conservatore ed un Papa Progressista, anche se è chiara la sua linea sul mondo omosessuale e lgbt.
Dai frutti li riconoscerete
Durate il suo operato in qualità di vescovo di Chiclayo, in Perù, si è opposto fermamente a un piano governativo di introdurre insegnamenti sul gender nelle scuole affermando che“La promozione dell’ideologia di genere è fonte di confusione, perché cerca di creare generi che non esistono”.
Paolo Ornaghi
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