Bologna piange la carenza di alloggi, specialmente di case in affitto, possibilmente a prezzi “umani”. Un’esigenza che dovrebbe trovare primaria soddisfazione tramite la proprietà pubblica, quella che, in teoria almeno, dovrebbe essere funzionale alla soluzione dei problemi, prima che alla redditività immobiliare.
Eppure, pare che anche la gestione degli stabili del Comune e delle “Asp” non brilli per efficienza, da questo punto di vista.
Gira insistentemente voce, infatti, che al civico n° 71 di via Saragozza ci siano diversi appartamenti, pare una decina, pure di metrature importanti (150-200 mq), da tempo senza inquilini. Si tratterebbe di case del “Giovanni XXIII” o gestite da quella “Asp” che, almeno per quegli immobili, da almeno tre anni non indirebbe bandi per l’assegnazione di alcun tipo.
Sempre secondo le voci del vicinato, si tratterebbe di appartamenti già precedentemente dati in locazione, ma tenuti in modo pessimo e che abbisognerebbero di ristrutturazioni più o meno importanti. Investimenti, però, di cui potrebbero farsi tranquillamente carico dei nuovi locatari, i quali, invece dell’affitto, potrebbero per qualche anno risolversi i propri personali problemi, restituendo al patrimonio di tutti beni in perfetto stato.
Solo voci? Nelle adiacenze della Porta più famosa della città – il civico 71 è l’ultimo stabile di quella strada dentro le mura – assicurano di no. Sarebbe una realtà a cui mettere mano e subito. Chissà se ora che questo dubbio viene sollevato pubblicamente, qualcuno, a Palazzo d’Accursio, non decida di verificare se il “Giovanni XIII” ha proprietà in quell’isolato; eventualmente di quali dimensioni; in quale stato di conservazione e se assegnati o meno, oppure se in via di assegnazione.