Genova è antifascista? Se è così molte cose si spiegano.
La manifestazione annuale organizzata a Genova dalle realtà identitarie locali per ricordare Ugo Venturini ha dimostrato ancora una volta la mediocrità, l’ignoranza e la bassezza degli antifascisti.
Mentre sotto l’arco della Vittoria i militanti partecipavano con compostezza al ricordo, pochi metri lontano il circo antifascista faceva sentire le sue urla animalesche, con slogan incitanti alla violenza, quella stessa violenza che spezzò la vita di Venturini, dando inizio alla stagione degli anni di piombo.
Ugo Venturini era un lavoratore che scelse di non sventolare la bandiera rossa ma il Tricolore, ormai considerato dagli antifascisti un simbolo da cancellare. E il suo amore per la giustizia sociale e la sua Nazione (concetti non antitetici secondo la vulgata marxista, ma strettamente connessi e reciprocamente imprescindibili) furono la causa della sua morte, per mano di criminali che allora erano rossi e che oggi sono di vari colori.
I valori di Venturini, quali i diritti dei lavoratori e lo Stato sociale, teoricamente dovevano essere condivisi anche da chi sceglieva la falce e martello, e il caso di Nicola Bombacci ci dice che un avvicinamento era possibile.
Antifascismo pensiero unico
Ma i rossi preferivano andare contro la loro idea pur di difendere l’antifascismo, i lavoratori potevano sempre aspettare. Oggi che le ideologie che mossero la resistenza sono ormai ridotte a quattro chiacchiere tra anziani al bar, l’antifascismo é diventato l’unico pensiero e perciò non deve rendere conto a nessuno se non ad una visione quotidianamente rimodellata e al desiderio di imporsi con metodi mafiosi e violenti.
Imbarazzanti anche le reazioni della politica locale, dove a sinistra parlano di violazione della costituzione, altra interpretazione data a casaccio, e a destra si tengono i soliti atteggiamenti ambigui che in periodo di campagna elettorale si fanno ancora più confusi.
Ed ora il dibattito politico si è riversato sulla commemorazione, che è stata l’unica cosa pura e pulita in tutto il contesto; nessuno parla più della città dove la criminalità ancora rappresenta un problema, dove i negozi chiudono, dove vediamo i giovani partire per altri lidi, no, bisogna identificare chi ha steso il braccio, peraltro senza violare alcuna legge se non quella di lesa maestà della Genova antifascista, quell’antifascismo che ha reso una delle città più importanti d’Italia, d’Europa, del Mediterraneo una realtà di serie B, ferma a 50 anni fa, insicura e per nulla prospera.
Perché chi ha ucciso Venturini ha anche distrutto Genova e mentre il fascismo non rappresenta un pericolo, l’antifascismo assolutamente si. E va fermato.
Lorenzo Gentile
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: