Viktor Orban vs Ursula von der Leyen: “non interferite con ciò che non vi riguarda”.
In parole povere, il messaggio del Presidente magiaro su X suona come un perentorio “fatti gli affari tuoi che campi cent’anni”.
La posta in gioco è altissima: l’Ungheria non ha intenzione di mollare il colpo sul Pride e non cederà agli attacchi mascherati da invito da parte della Ue e della Presidente della Commissione.
La cupola di Bruxelles calcoli bene le sue mosse, poiché quella sbagliata potrebbe far saltare il banco. Serafico e freddo, Orban ha invitato Ursula a pensare ai problemi seri e reali che la Commissione dovrebbe discutere e a cui dovrebbe dare soluzione.
Concordiamo che il Pride degli unicorni e degli scappati di casa non sia questione di portata tale da impegnare la Ue in una battaglia ideologica, battaglia che, peraltro, in terra magiara equivarrebbe ad una nuova Austerlitz, con Orban nei panni di Bonaparte. Budapest è stata chiara: occupatevi di risolvere la crisi energetica e il calo di competitività europea, perché il resto sono chiacchere da bar.
Noi ci auguriamo che Ursula cavalchi il destriero gonfiabile arcobaleno, così che Orban ne spezzi il corno una volta per tutte, dando il via ad una uscita dall’Unione più balorda, mafiosa, mendace e terroristica mai esistita.
Questa Spectre ha trovato il suo 007.
Cristian Borghetti
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