Le donne bianche qui non salgono e i nazionalisti bianchi qui non scrivono

È successo davvero, non è un racconto distopico. Il razzismo, vero, concreto – non quello inventato ad uso dei furbastri o dei cretini – si è manifestato ancora una volta contro la nostra gente, contro le donne bianche. Non con il gesto individuale di un folle marginalizzato ma con un’azione collettiva.

Donne biancheQuesta è Africa” e “Questo è territorio nostro”, gridavano sciami di giovanissimi, moltissimi “italiani di seconda generazione” – a dimostrazione dell’attaccamento verso il nostro Paese che i beneficiari dello ius soli nutrono – fino a “Le donne bianche qui non salgono” frase rivolta da un nutrito gruppo di occupanti nordafricani di un vagone ferroviario ad alcune ragazze, poi molestate sessualmente da quegli stessi figuri e costrette a scendere per evitare il peggio.

E la legge Mancino?

Sono contrario per principio a reati speciali, a fattispecie incriminatrici tarate su misura per chi commette o subisce un crimine, di cui il decreto Mancino è il paradigma più vistoso. Sono però curioso di sapere se il magistrato che si prenderà carico delle indagini su queste condotte, che hanno devastato per un pomeriggio intero una nostra bella città – Peschiera – applicherà o no quella norma che punisce chi commette violenza per motivi razziali, etnici nazionali o religiosi.

Perché proprio questo è successo contro quelle ragazze, annunciato da una frase che, a etnie invertite, avrebbe scatenato cicloni mediatici, strilli a gogò e intervento dei reparti dell’antiterrorismo.

E vedremo anche se questo pezzo, che pubblicherò sul mio profilo Facebook, resisterà alla censura dei benpensanti amministratori del social network.

Che – se non ci credete andate pure a controllare (sotto il capitolo “Persone e organizzazioni pericolose”) – prevede come contrario agli standard il “nazionalismo bianco”. Sissignori, proprio di quel solo colore.

C’è di che meravigliarsi? Fatto a pezzi ogni principio di diritto sull’altare della covidiozia, umiliati il lavoro, la libertà e la decenza, ogni limite è caduto in questa terra-di-nessuno e a farla da padroni rimarranno le le uniche leggi applicate senza sconti, quella del branco e delle altre minoranze violente, protette e coccolate e quella degli oligarchi.

Tra loro complementari, poiché dove vigono caos e incertezza il potere si rafforza, alza il prezzo ed esige il tributo, sempre più caro in termini economici, di diritti sociali e di qualità della vita. 

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