Milano, il progetto di Viale Padova di Sala fa acqua da tutte le parti – Proseguono a rilento i lavori della città a 15 minuti (scimmiottando altre grandi città europee) e di una grande zona 30KMH (altra aberrazione dei sostenitori radical chic dell’ambiente) che da piazzale Loreto porterà fino a Crescenzago, passando per via Padova, arteria del degrado multietnico posta a nordest di Milano.
Secondo questo progetto datato oramai 2016 e che si inserisce nel piano operativo del “Patto per Milano “firmato tra Comune e governo, sarà il fulcro di questa rivoluzione e la via famosa per il degrado subirà una profonda trasformazione.
Si prevede la creazione di “8 nuove piazze”, la piantumazione di 230 alberi e l’ampliamento dei marciapiedi con l’uso di granito.
Non mancheranno poi ad abbellire il tutto panchine fioriere e rastrelliere per le biciclette.
Una corsia preferenziale e tanti piccoli accorgimenti atti, secondo i progettisti, ad adornare la via.
Il progetto di trasformazione di via Padova ha previsto un investimento complessivo di 10 milioni di euro, per metà coperto dalle risorse del Patto per Milano, chissà quanto lieviterà ora della fine. I primi cantieri si sono aperti nel 2023.
Sottopassi Ferroviari
L’inizio della riqualificazione ha avuto origine con il progetto Tunnel Boulevard.
Nel progetto complessivo è inclusa la riqualificazione di altri quattro sottopassi ferroviari, fino all’intersezione con viale Monza, anche se i tempi di realizzazione sono incerti.
Il progetto Tunnel Boulevard, appunto, di cui la prima parte è stata inaugurata già a fine 21, prevede la trasformazione dei passaggi pedonali sotto il sottopasso ferroviario in una galleria d’arte pubblica (più che galleria d’arte i cittadini che ogni giorno la attraversano si devono districare tra escrementi e pattumiera e meno male che il progetto è intitolato “Via Padova come il mondo” – bel biglietto da visita caro Sala).
Progetto strade 30Km/h
L’intero tratto di due chilometri di via Padova, compreso tra via Arici, nei pressi di Crescenzago, e via Giacosa, è coinvolto nei lavori di riqualificazione urbanistica. Questa area fa parte di una più ampia zona con limite di velocità a 30 km/h, che si estende da piazzale Loreto fino a Crescenzago Nord. Gli interventi puntano a ridurre lo spazio riservato al traffico automobilistico, generando intasamenti di auto come prevedibile visto che si tratta di un’arteria cruciale della viabilità milanese.
Le nuove piazze previste
Son previste nel progetto 8 nuove piazze che secondo la giunta e i progettisti serviranno a favorire la socialità dei residenti.
Si capisce che questi personaggi non hanno una idea precisa di cosa sia via Padova. Parliamo di una delle vie milanesi con la più alta concentrazione di stranieri, sbandati, perdigiorno, che hanno il solo intento, in qualche modo, di sbarcare il lunario, e che grazie alle astruse politiche dell’accoglienza della sinistra, ne han fatto una delle vie più pericolose di Milano.
Queste piazze e lungo tutta via Padova saranno accompagnate da 230 alberi, aree verdi e marciapiedi in granito allargati.
L’allargamento dei marciapiedi rappresenta uno degli elementi chiave della trasformazione di via Padova.
Sono stati parzialmente piantati 230 alberi, collocati in grandi vasi. Per ora i grandi vasi, ancora in attesa di essere riempiti di vegetazione son stati usati dai residenti per lo più di origine straniera, come cestini dell’immondizia, stranieri irrispettosi che non hanno la minima cura o l’intenzione di considerare il bene pubblico, e che sono qui solo a pretendere senza dare nulla in cambio, a parziale riconoscimento dell’accoglienza fornitagli, ai milanesi.
Avvio e termine dei lavori
La partenza dei lavori è avvenuta all’inizio del 2023 e prevedono una durata approssimativa di 185 giorni.
I cantieri, come detto, procedono a rilento e per quanto riguarda la consegna definitiva della via riqualificata, questa non avverrà probabilmente prima del 2025.
In conclusione
Non ci resta che aspettare il 2025 termine dei lavori, anche se, probabilmente Sala, a fine mandato, non vedrà la fine dei lavori come sindaco della città.
Le premesse come detto non sono edificanti, zona 30Km/h porterà traffico, imbottigliamenti ed inquinamento, e la riqualificazione dell’intera zona senza una gestione dell’immigrazione e della sicurezza ad essa legata, porterà come sempre al nulla.
Paolo Ornaghi
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